Non ci sono prove di trasmissione interumana del virus dell’influenza aviaria H5N1 negli Stati Uniti, secondo le conclusioni definitive dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). “Nessuno dei risultati dei test e delle indagini approfondite” condotte sul caso di influenza aviaria A (H5) rilevato in Missouri, il primo nel Paese senza contatti noti con animali infetti, “supporta l’ipotesi che si sia verificata una diffusione da uomo a uomo“.
Il caso risale alla fine di agosto, quando un paziente del Missouri, con sintomi gastrointestinali e una storia di malattia respiratoria cronica, è stato ricoverato in ospedale. Durante il ricovero, i test condotti hanno indicato una positività all’influenza A. Dopo il trattamento, il paziente si è ripreso ed è stato dimesso. Gli esami approfonditi hanno permesso di rilevare la presenza del virus dell’influenza aviaria A (H5), ma senza che venisse identificata una fonte di contagio. Non risultava infatti nessuna esposizione a esseri umani o animali infetti. Il campione è stato inoltrato al CDC secondo le procedure standard, che hanno confermato il virus come H5N1. Il caso è stato notificato ufficialmente il 6 settembre 2024.
A partire da questa data, un’indagine retrospettiva è stata condotta sui contatti più stretti del paziente, esaminando in particolare 7 individui – 6 operatori sanitari e un familiare – che presentavano sintomi potenzialmente riconducibili a un’esposizione. Tuttavia, i test condotti sui campioni di sangue da parte del CDC non hanno evidenziato tracce di infezione da H5N1 in questi contatti, i quali sono risultati “sieronegativi”, come specificato nella nota ufficiale del CDC. Solo il paziente e un suo contatto domestico hanno mostrato tracce che, seppur incoerenti, potrebbero suggerire un’esposizione precedente al virus.
Alla luce di queste analisi, “una diffusione da uomo a uomo dell’influenza aviaria H5 non è stata ancora identificata negli Stati Uniti“, confermano i CDC, sottolineando che “il rischio immediato per la popolazione generale” rimane basso. Tuttavia, l’agenzia avverte che “le persone esposte ad animali infetti siano a più alto rischio di infezione“. Anche per i soggetti senza contatti noti con animali infetti, il CDC classifica come “basso il rischio di contrarre H5N1“.