A Palazzo Madama è tempo di festeggiamenti per i 25 anni dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). “Siamo orgogliosi di spalancare le porte del Senato per festeggiare i 25 anni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Una realtà che dà lustro all’Italia e ci rende orgogliosi. Grazie a loro, siamo un punto di riferimento nel mondo per quanto riguarda lo studio e la prevenzione di moltissimi fenomeni naturali. Un esempio virtuoso che avvicina i giovani allo studio della scienza e che fa progredire tutto il Paese”. Così il senatore questore Antonio De Poli a margine del convegno da lui promosso a Palazzo Madama.
“Grazie a voi – ha detto De Poli nel corso del suo intervento – l’Italia è un Paese all’avanguardia nella ricerca geofisica e nello studio dei fenomeni legati alle tematiche ambientali; è un punto di riferimento nella prevenzione e nella gestione delle emergenze geologiche e ambientali; è un modello di eccellenza in ambito scientifico anche a livello internazionale”. “L’Istituto ha contribuito a rafforzare il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale della geofisica e della vulcanologia! Voi siete i migliori “ambasciatori” della ricerca italiana nel mondo“, ha concluso.
I primi 25 anni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sono stati “una storia sorprendente“, grazie alla “capacità di far dialogare discipline diverse”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini nel videomessaggio in apertura della cerimonia. “La bellezza del nostro Paese- ha sottolineato – è spesso accompagnata dalle sue fragilità. Venticinque anni sono un traguardo, 25 anni fa si è scelto di mettere insieme tutte le competenze e le energie e questo è l’approccio vincente”.
L’INGV è “un ente di grande valore politico e istituzionale“, ha detto in un messaggio il Presidente del Senato Ignazio La Russa. “Con la sua azione di monitoraggio dell’azione sismica e vulcanica è una costante e preziosa risorsa al servizio dei cittadini. È giusto celebrarlo in un luogo istituzionale come questo. L’Istituto è il più grande ente di ricerca europeo nell’ambito delle geoscienze. Un ruolo, a mio avviso, ampiamente meritato”.
“Sono nato con i racconti del terremoto”, ha detto Gianni Letta, già sottosegretario del Consiglio ricordando il sisma di Avezzano. Per questo, ha aggiunto, “ho visto con gioia nascere nel 1999 l’INGV, grazie all’allora Ministro Ortensio Zecchino”. Proprio Zecchino, presente alla cerimonia, ha osservato che bisogna “imparare a convivere con il rischio” e che questo “è possibile soltanto grazie alla conoscenza scientifica“. Per il senatore Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione, “il lavoro dell’INGV al servizio della prevenzione” ha fornito strumenti importanti “per costruire bene e in sicurezza“. Di sicuro, secondo Castelli, l’Italia “deve imparare a convivere con il suo territorio” e con la sismicità. Per questo, ha aggiunto, “è importante l’azione culturale svolta dall’INGV in questo senso”.
Uno dei concetti più importanti e difficili da trasmettere è che “la scienza non dà certezze” e che “tutto ciò che è incerto non è uguale a responsabilità“, ha rilevato Fabio Ciciliano, capo dipartimento della Protezione Civile. Sulla stessa linea Luigi Ferrara, capo dipartimento di Casa Italia.