Con il decreto Ambiente “puntiamo a risolvere alcune criticità procedimentali per accelerare la messa a terra di progetti prioritari, molti dei quali riguardano lo sviluppo delle rinnovabili che restano al centro della strategia portata avanti da questo governo”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed esponente di Forza Italia, Gilberto Pichetto Fratin, in una intervista al “Sole 24 Ore” va dritto al fondo del provvedimento appena licenziato da Palazzo Chigi, convinto che serva un’ulteriore spinta per semplificare e velocizzare gli iter autorizzativi.
“Penso che la norma – spiega Pichetto – possa intervenire in modo efficace su questo versante. In questi due anni, abbiamo registrato un dato chiarissimo, e cioè che le tempistiche di lavorazione delle istanze da parte delle Commissioni Via-Vas e PnrrPniec, che, lo ricordo, fanno un lavoro strategico per il Paese, non sono compatibili con gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili fissati al 2030. Da qui, quindi, la scelta di intervenire per garantire una maggiore flessibilità organizzativa e un’accelerazione dei tempi di approvazione dei progetti”.
Le tempistiche degli iter autorizzativi e le lungaggini nelle connessioni degli impianti, che le imprese continuano a denunciare, possono provocare una fuga degli investitori esteri: “stiamo lavorando perchè ciò non avvenga. E, tra gli obiettivi di breve e medio periodo che ci siamo prefissati, figura innanzitutto il dimezzamento delle istanze di Via pendenti presso le Commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec entro marzo 2025 e il loro azzeramento entro la prossima estate. Contestualmente – aggiunge il ministro – siamo intenzionati a intervenire sul fronte delle connessioni, per evitare che la saturazione virtuale della rete, in parte derivante anche dalla presentazione di richieste di connessione a pioggia da parte degli operatori, possa ostacolare lo sviluppo degli impianti a fonte rinnovabili, creando nocumento ai progetti che, invece, sono stati impostati correttamente”.
Le rinnovabili una priorità per il Paese
Le rinnovabili restano una priorità per il futuro energetico di questo Paese: “come ho già sottolineato, le Fer sono al centro della strategia energetica nazionale. Innanzitutto perchè sono fonti energetiche pulite, che ci permettono di abbassare le emissioni climalteranti e di garantire uno sviluppo sostenibile del Paese. Inoltre le Fer riducono la nostra dipendenza da altri Paesi, contribuendo alla sicurezza energetica nazionale. Le fonti rinnovabili sono fondamentali per ridurre il costo dell’Energia elettrica per i cittadini e le imprese italiane”.
Alla luce delle novità introdotte dal Dl Agricoltura, l’obiettivo Pniec di installare oltre 7o GW aggiuntivi di Fer al 2030 è ancora realistico: “nessuno nega che l’obiettivo sia ambizioso, ma è assolutamente alla nostra portata. Le aree idonee e quelle di accelerazione saranno strumenti per l’ordinato sviluppo delle rinnovabili sul territorio nel rispetto degli impegni presi a livello europeo. E, in questa operazione, lo ribadisco con forza, noi contiamo sul supporto delle regioni e dei territori che sono ben consapevoli della strategicità di questa sfida”, conclude Pichetto.