“Abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per dire sì al nucleare. Oggi sappiamo che il nucleare di nuova generazione costituisce un tassello fondamentale da inserire all’interno di una più ampia e diversificata strategia. Una soluzione dunque non per sostituire le rinnovabili, ma da integrare ad esse. Ciò consentirebbe al nostro Paese di affrontare le sfide legate alla transizione ecologica, alla sicurezza e all’autonomia energetica, mantenendo un settore industriale nazionale competitivo”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto, durante la presentazione alla Camera dei deputati della proposta di legge di iniziativa popolare ‘Il nucleare nel mix elettrico nazionale ora’.
“Ogni volta che questo tema è tornato al centro del dibattito pubblico – ha aggiunto Benedetto – la politica ha mostrato il suo lato peggiore. È successo nel 1987, all’indomani della tragedia di Chernobyl, e si è ripetuto nel 2011, subito dopo l’incidente di Fukushima. La paura ha preso il sopravvento, ma la paura non è mai stata una buona consigliera. Noi, invece, non ci siamo mai arresi. Siamo convinti che l’ambientalismo populista, con il suo allarmismo, non sia diverso da chi nega l’emergenza climatica. Per questo motivo la Fondazione Luigi Einaudi non può ignorare il consenso pressoché unanime della comunità scientifica che ci chiede di includere il nucleare nel nostro mix energetico”, ha concluso.
Calenda lancia la legge d’iniziativa popolare
“Abbiamo deciso che è davvero tempo di smetterla con le ipocrisie sul nucleare. L’abbandono del nucleare è stato il primo atto di populismo vero che questo Paese ha vissuto e che lo ha condannato ad avere costi di energia alti e un mix energetico inquinante. E lo condanna tuttora. Noi riteniamo da sempre che il nucleare sia la soluzione non contro le rinnovabili, ma insieme alle rinnovabili. Questo è il mix che proponiamo nella proposta di legge d’iniziativa popolare che presentiamo e depositiamo oggi insieme al comitato promotore. Chiediamo al governo di supportare questa proposta”. Lo ha detto il leader di Azione nella conferenza stampa organizzata alla Camera per presentare la proposta di legge ‘Energia nucleare, sì grazie’ insieme al comitato promotore della campagna.
“Questa proposta d’iniziativa popolare – aggiunge Calenda – impegna il governo, una volta approvata, entro sei mesi dalla data di approvazione, a disciplinare con autorizzazioni specifiche la realizzazione, l’esercizio, la remunerazione di centrali di produzione elettronucleare della tecnologia migliore oggi disponibile. Chi dice no al nucleare a fusione dice no al nucleare. Questa è stata anche una scusa per non farlo”. Calenda ha inoltre sottolineato la centralità di una “battaglia di opinione pubblica”, perché “oggi l’opinione pubblica è fortemente più orientata al nucleare. Il nucleare – ha concluso – è più efficace, più efficiente ed economico di tutte le tecnologie a bassa missione. Il nucleare è la tecnologia che oggi inquina meno rispetto alle rinnovabili in termini di ciclo di vita”.
Tra i promotori, insieme a Carlo Calenda, Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi, Walter Ambrosini, docente di Impianti Nucleari all’Università di Pisa, Piercamillo Falasca, direttore dell’Europeista, Patrizia Feletig, Davide Giacalone, Matteo Hallissey dei Radicali Italiani, Stefano Monti, presidente dell’Associazione Italiana nucleare, Aurora Pinto di Giovanni Blu, Marco Ricotti, docente di Impianti nucleari al Politecnico di Milano, Nora Brigid Righini del Comitato di Radicali Italiani, il fisico Luca Romano, Giuseppe Zollino, Chicco Testa, Monica Tommasi e Pierluigi Totaro.