“Italia più sicura e sostenibile”: dalle rinnovabili alle strategie energetiche del governo

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha parlato dell'energia, a due anni dall’avvio dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni
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“Oggi l’Italia è più sicura di due anni fa sugli approvvigionamenti di energia, è al centro di nuove rotte e investe convintamente sulle rinnovabili, mai cresciute tanto come in questi anni”. Lo dichiara il ministro Gilberto Pichetto Fratin a due anni dall’avvio dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “In questi due anni di governo, l’ambiente e la sicurezza energetica – osserva Pichetto – sono stati assi portanti di una nuova visione di sviluppo, pragmatica e lontana da ogni ideologia”.

 “Su ogni terreno – prosegue Pichetto – abbiamo scelto la strada della pianificazione, per uscire dalle logiche emergenziali, creando condizioni più semplici per chi investe e chi amministra. Gli incentivi alla costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili sono un esempio di provvedimento qualificante di questi anni, perché mettono il cittadino al centro delle scelte energetiche. Con il Piano nazionale integrato Energia e clima (Pniec) abbiamo alzato l’asticella della nostra ambizione, in linea con le scelte climatiche continentali. Con il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, dopo anni di attesa individuiamo le azioni necessarie per preparare il territorio ai mutamenti in atto”.

Le prospettive

“Da Paese guida del G7, in questo anno – continua Pichetto – ci siamo distinti per i risultati della ‘Carta di Venaria’, che possono essere anche un importante viatico per il lavoro che ci attende alla Cop29 di Baku. La nostra spinta all’innovazione – aggiunge – ci spinge alla valorizzazione di tutte le fonti energetiche alternative alle tradizionali, compreso un nuovo nucleare pulito e sostenibile, sul quale lavorano una Piattaforma nazionale e un gruppo di lavoro per avere presto un nuovo quadro giuridico di riferimento.

Ci siamo battuti in Europa e continueremo a farlo – aggiunge Pichetto – per una transizione intelligente, che valorizzi e non scardini filiere produttive strategiche come quella dell’economia circolare italiana, prevedendo obiettivi davvero raggiungibili per gli Stati membri anche su temi come l’efficienza degli edifici e le emissioni nei trasporti. Abbiamo un grande percorso da fare nei prossimi anni per affermare sempre più una visione di ambiente dinamica, diversa dal passato, mai orientata al ‘no’ preconcetto ma basata su evidenze scientifiche”.

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