L’intelligenza artificiale si è dimostrata un potente strumento nella previsione delle migrazioni causate dai cambiamenti climatici, secondo uno studio condotto dall’Università di Skovde in collaborazione con varie istituzioni internazionali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Operations Research Forum.
Clima e migrazioni
Ogni anno, milioni di persone si vedono costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa di eventi climatici estremi, come siccità e inondazioni, un fenomeno che colpisce in particolare le regioni fortemente dipendenti dall’agricoltura. Tuttavia, nonostante l’importanza del clima, i fattori socioeconomici spesso giocano un ruolo ancor più decisivo nel determinare le scelte migratorie.
Nel corso di questo nuovo studio, i ricercatori hanno sfruttato l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per analizzare vasti set di dati e identificare i fattori più influenti sulla migrazione. “Utilizzando l’intelligenza artificiale, siamo stati in grado di analizzare un’ampia gamma di fattori come l’età, il sesso, il livello di istruzione, le reti sociali, le infrastrutture e le misure di sostegno, nonché i dati climatici, per fornire un quadro più sfumato di chi è probabile che migri e quando“, ha dichiarato Juhee Bae, docente senior di informatica presso l’Università di Skovde e uno dei ricercatori coinvolti nello studio.
I risultati indicano una correlazione significativa tra eventi climatici estremi, come prolungate siccità o gravi inondazioni, e la migrazione internazionale. Al contrario, i fattori di stress climatico meno gravi tendono a innescare migrazioni interne all’interno di un paese. Il rapporto evidenzia anche che gli uomini più giovani e di mezza età, insieme a coloro che hanno parenti o amici all’estero, sono più inclini a considerare la possibilità di migrare in risposta a condizioni climatiche avverse. “L’intelligenza artificiale ci aiuta a identificare modelli difficili da individuare con i metodi tradizionali – ha aggiunto Bae – si tratta di un passo importante per prevedere le migrazioni future e quindi fornire alle comunità vulnerabili strumenti migliori per gestire gli impatti dei cambiamenti climatici“.
Combinando dati socioeconomici con informazioni meteorologiche, i modelli di intelligenza artificiale sono in grado di prevedere quali comunità siano più vulnerabili. Questo approccio può supportare i responsabili politici e i governi nello sviluppo di strategie adeguate per sostenere le aree a rischio. “Lo studio offre informazioni preziose che possono aiutare i governi e le organizzazioni internazionali a sviluppare strategie per affrontare le migrazioni legate al clima – ha sottolineato Bae – utilizzando i dati pertinenti, è possibile prevedere quali aree sono più vulnerabili agli eventi meteorologici estremi e pianificare le misure in anticipo“.