La sorprendente verità sui meteoriti che colpiscono la Terra e il loro legame con eventi catastrofici nel passato

L'era glaciale innescata dall'afflusso di meteoriti 470 milioni di anni fa potrebbe aver creato condizioni favorevoli per l'emergere di nuove forme di vita
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Ogni anno, migliaia di meteoriti colpiscono la Terra, frammenti di corpi celesti che attraversano l’atmosfera e raggiungono la superficie. Questi antichi messaggeri del cosmo offrono un’opportunità unica per studiare la storia del Sistema Solare e le forze che hanno plasmato la nostra galassia e il nostro pianeta. Due nuovi studi pubblicati sulla rivista Nature hanno rivelato che la maggior parte dei meteoriti che raggiungono la Terra proviene da un numero limitato di eventi catastrofici, eventi di collisione di asteroidi avvenuti nel corso di milioni di anni. Queste ricerche gettano nuova luce sui processi che guidano l’afflusso di meteoriti e sul loro impatto sulla storia della Terra.

Il mistero delle condriti ordinarie: testimoni di antiche collisioni

Una delle classi più comuni di meteoriti che cadono sulla Terra è quella delle condriti ordinarie, che rappresenta circa l’80% dei campioni recuperati. Le condriti sono meteoriti non differenziati, ossia frammenti di corpi celesti che non hanno subito processi di fusione interna come quelli che avvengono nei pianeti o negli asteroidi più grandi. Tra le condriti ordinarie, due gruppi principali, noti come condriti H e condriti L, costituiscono circa il 70% dei meteoriti terrestri. Queste sottoclassi si distinguono per la loro composizione chimica: le condriti H sono più ricche di ferro, mentre le condriti L contengono una percentuale più bassa di ferro e nichel.

Gli scienziati si sono da tempo interrogati sull’origine di questi meteoriti e sugli eventi che ne hanno determinato la formazione. Le condriti ordinarie, infatti, sono frammenti di asteroidi che si sono formati nei primi milioni di anni del Sistema Solare, ma l’attuale afflusso di meteoriti sembra essere legato a eventi di collisione più recenti. I nuovi studi condotti da Marsset e Brož forniscono risposte cruciali a queste domande, svelando che molte delle condriti ordinarie che raggiungono la Terra oggi derivano da pochi, specifici eventi di rottura di asteroidi, alcuni dei quali si sono verificati relativamente di recente su scala cosmica.

La grande catastrofe di 470 milioni di anni fa

Uno degli eventi più significativi identificati dagli scienziati è avvenuto circa 470 milioni di anni fa. Grazie a una tecnica di datazione chiamata argon-argon, che misura il decadimento dell’argon radioattivo per determinare l’età dei campioni rocciosi, i ricercatori hanno scoperto che molte delle condriti L che si trovano sulla Terra risalgono a questo periodo. Questo metodo di datazione è particolarmente efficace per studiare meteoriti e rocce antiche, poiché l’argon viene intrappolato nei minerali quando si formano, e il suo decadimento fornisce una “clessidranaturale che rivela l’età del campione.

Le condriti L datate a 470 milioni di anni fa sembrano essere state generate dalla distruzione catastrofica di un singolo asteroide. Questo evento di rottura ha scagliato nello spazio una vasta quantità di detriti, molti dei quali sono stati attratti dalla gravità terrestre e sono precipitati sulla superficie del nostro pianeta sotto forma di meteoriti. Questo periodo di intenso afflusso di meteoriti ha avuto conseguenze significative per la Terra, innescando, secondo alcuni studi, un’era glaciale che ha modellato il clima e l’evoluzione della vita sul pianeta.

L’identificazione della famiglia Massalia: una scoperta cruciale

Per comprendere meglio l’origine di questo evento catastrofico, il team di ricerca guidato da Michael Marsset ha utilizzato avanzate tecniche spettroscopiche per analizzare gli asteroidi situati nella fascia principale del Sistema Solare, una vasta regione tra le orbite di Marte e Giove popolata da milioni di asteroidi. La fascia principale è una sorta di cimitero cosmico, un’area dove risiedono i resti di corpi planetari che non sono riusciti a formarsi completamente o che sono stati distrutti nel corso del tempo da collisioni.

Marsset e colleghi hanno esaminato un gruppo di asteroidi noti come famiglia Massalia, un insieme di corpi celesti che orbitano nella fascia principale. Attraverso l’analisi spettroscopica, che consente di determinare la composizione chimica di un oggetto osservando la luce che riflette o emette, il team ha scoperto che questi asteroidi presentano una composizione chimica molto simile a quella delle condriti L che si trovano sulla Terra. Questo risultato suggerisce che la famiglia Massalia si sia formata a seguito della distruzione di un grande asteroide condrite L circa 450 milioni di anni fa.

La modellazione informatica dell’evento

Utilizzando modelli al computer, Marsset e il suo team hanno ricostruito l’evento di rottura che ha generato la famiglia Massalia. La modellazione informatica è uno strumento potente che consente di simulare eventi cosmici su scala temporale e spaziale, offrendo una visione dettagliata di come un singolo impatto possa produrre conseguenze di lunga durata. In questo caso, la simulazione suggerisce che l’asteroide originale fosse un corpo massiccio che, a seguito di un impatto supersonico, si è frantumato in migliaia di frammenti. Alcuni di questi frammenti hanno dato origine alla famiglia Massalia, mentre altri sono stati espulsi dalla fascia principale e hanno iniziato a viaggiare nello spazio interplanetario.

Nel corso di milioni di anni, questi detriti hanno seguito orbite caotiche, influenzati dalla gravità di Giove e degli altri pianeti, fino a essere attratti dalla Terra. Questo processo ha creato un afflusso di meteoriti che ha raggiunto il suo picco 470 milioni di anni fa, ma che continua ancora oggi. La scoperta della famiglia Massalia offre una nuova comprensione del modo in cui gli eventi di collisione nella fascia principale possono influenzare l’afflusso di meteoriti sulla Terra, anche a distanza di milioni di anni dall’evento originale.

L’attuale afflusso di meteoriti: tre eventi recenti

Mentre l’afflusso di meteoriti di 470 milioni di anni fa ha segnato un evento importante nella storia del Sistema Solare, le ricerche condotte da Miroslav Brož e colleghi hanno rivelato che l’attuale afflusso di meteoriti condriti H e L è probabilmente legato a tre eventi di collisione più recenti. Questi eventi si sono verificati rispettivamente circa 5,8, 7,6 e 40 milioni di anni fa e hanno coinvolto asteroidi di dimensioni considerevoli, con diametri superiori a 30 chilometri.

Brož e colleghi hanno identificato due famiglie di asteroidi relativamente giovani, chiamate famiglia Karin e famiglia Koronis, che si sono formate a seguito di eventi di collisione avvenuti circa 5,8 e 7,6 milioni di anni fa. Questi eventi di rottura hanno generato una grande quantità di detriti, molti dei quali hanno iniziato a viaggiare verso la Terra. Le condriti H e L che derivano da queste collisioni costituiscono gran parte dei meteoriti che cadono sul nostro pianeta oggi.

La terza rottura: la famiglia Massalia coinvolta nuovamente

Un terzo evento, verificatosi circa 40 milioni di anni fa, ha coinvolto ancora una volta la famiglia Massalia, suggerendo che questo gruppo di asteroidi sia stato teatro di più eventi catastrofici nel corso della sua storia. Questo secondo impatto ha generato un’ulteriore ondata di detriti che, come nel caso degli eventi più recenti, ha contribuito all’attuale afflusso di meteoriti. Brož e il suo team hanno utilizzato modelli orbitali per tracciare il percorso dei frammenti generati da questi eventi, dimostrando che molti di essi sono stati catturati dalla gravità terrestre nel corso di milioni di anni.

L’importanza degli impatti cosmici nella storia della Terra

Queste scoperte non solo migliorano la nostra comprensione delle origini dei meteoriti che raggiungono la Terra, ma offrono anche una visione più ampia del ruolo che gli impatti cosmici hanno avuto nella storia geologica del pianeta. Gli impatti di meteoriti non sono eventi isolati: hanno avuto conseguenze profonde sull’ambiente terrestre, influenzando il clima, la geologia e persino l’evoluzione della vita.

Ad esempio, l’era glaciale innescata dall’afflusso di meteoriti 470 milioni di anni fa potrebbe aver creato condizioni favorevoli per l’emergere di nuove forme di vita, contribuendo all’evoluzione di specie più adattabili alle condizioni climatiche

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