Cambiamento climatico e salute: le morti da fumo degli incendi boschivi aumentano di dieci volte dal 1960

L’aumento della mortalità attribuibile al cambiamento climatico è impressionante e allarmante
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Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico si è rivelato uno dei fattori più insidiosi e devastanti che influenzano la salute umana a livello globale. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change ha sollevato un allarmante campanello d’allarme: le morti umane legate al fumo degli incendi boschivi potrebbero essere aumentate di circa dieci volte dal 1960 al 2010. I risultati di questa ricerca mettono in luce un collegamento diretto tra il riscaldamento globale e l’aumento delle morti per esposizione a particelle sottili, note come PM2.5, originate dagli incendi. Questo articolo si propone di esplorare in dettaglio gli effetti del cambiamento climatico sulla mortalità legata al fumo, con particolare attenzione alle regioni più colpite e alle implicazioni di questi risultati, sottolineando l’urgenza di affrontare questo grave problema di salute pubblica.

La mortalità legata agli incendi

Il fumo prodotto dagli incendi boschivi rappresenta un pericolo significativo per la salute umana. Secondo le stime più recenti, oltre 98.748 persone muoiono ogni anno a causa dell’esposizione al fumo degli incendi. Le particelle PM2.5, particolato di dimensioni inferiori o uguali a 2,5 microgrammi per metro cubo, sono particolarmente nocive poiché possono penetrare profondamente nei polmoni e nel sistema circolatorio, provocando una serie di gravi problemi di salute, tra cui malattie respiratorie, cardiovascolari e persino complicazioni neurologiche. Le conseguenze di questa esposizione non si limitano al benessere individuale, ma si estendono a pesare sull’intero sistema sanitario, generando costi economici e sociali significativi per le comunità, le istituzioni sanitarie e le economie nazionali.

Lo studio condotto da Chae Yeon Park e collaboratori ha impiegato tre modelli di vegetazione antincendio per esaminare i cambiamenti nelle emissioni di particolato dovute agli incendi a livello globale nel periodo compreso tra il 1960 e il 2019. I ricercatori hanno confrontato simulazioni che riproducono le osservazioni storiche con un modello ipotetico che esclude il cambiamento climatico storico, utilizzato come controllo. I risultati sono stati sorprendenti: negli anni ’60, solo l’1-3% delle morti attribuibili agli incendi era correlato al cambiamento climatico, mentre nel 2010 questa percentuale era aumentata al 5-28%, a seconda del modello utilizzato. Questo incremento allarmante sottolinea come l’impatto del cambiamento climatico sulla mortalità legata agli incendi stia crescendo in modo esponenziale, amplificando la necessità di azioni immediate e concrete.

L’impatto del cambiamento climatico sulla mortalità

L’aumento della mortalità attribuibile al cambiamento climatico è impressionante e allarmante. I ricercatori hanno registrato un incremento delle morti dovute al fumo, passando da meno di 669 negli anni ’60 a ben 12.566 nel 2010. Questo aumento è particolarmente significativo nelle regioni prossime alle foreste tropicali, nelle praterie, nelle foreste temperate del Nord America, nelle foreste mediterranee in Europa e nelle foreste boreali. Tali dati non solo mettono in luce una correlazione diretta tra il cambiamento climatico e la mortalità da incendi, ma sollevano anche interrogativi preoccupanti sulla capacità dei sistemi di salute pubblica di far fronte a questa crescente crisi.

Le aree geografiche più colpite includono il Sud America, l’emisfero settentrionale dell’Africa, l’Europa e le foreste boreali dell’Asia. Qui, gli effetti del cambiamento climatico si manifestano in modi devastanti, non solo a causa degli incendi stessi, ma anche per l’impatto del trasporto atmosferico delle particelle e l’esposizione delle popolazioni vulnerabili. La ricerca evidenzia come le variazioni climatiche stiano prolungando le stagioni degli incendi, aumentando la frequenza e l’intensità degli eventi di incendi boschivi, generando una spirale negativa di mortalità e malattia. Inoltre, la crescente incidenza degli incendi boschivi minaccia l’equilibrio ecologico di molte regioni, portando a conseguenze a lungo termine per la biodiversità e per i servizi ecosistemici di cui dipendiamo.

Quantificare i danni

Gli autori dello studio riconoscono che stabilire un legame diretto tra cambiamento climatico, incendi e mortalità globale è una sfida complessa. Le numerose variabili che influenzano gli incendi, tra cui la disponibilità di carburante, gli schemi meteorologici e le pratiche di gestione del territorio, rendono difficile isolare l’effetto specifico del cambiamento climatico. Tuttavia, Park e colleghi sostengono di aver dimostrato un chiaro legame tra il cambiamento climatico e l’aumento delle morti per incendi in specifiche regioni. Le foreste tropicali, in particolare, emergono come hotspot in cui l’interazione tra fattori climatici e incendi produce un aumento drammatico della mortalità.

Nonostante le differenze tra i tre modelli utilizzati nello studio, tutti hanno mostrato tendenze coerenti riguardo alla relazione tra particolato e mortalità. Questo indica che, sebbene le variazioni regionali possano influenzare i risultati, il cambiamento climatico rappresenta un fattore determinante e crescente nel contesto della mortalità legata al fumo. La crescente disponibilità di dati e tecnologie di modellizzazione sta migliorando la nostra comprensione di questi fenomeni complessi, offrendo nuove opportunità per sviluppare strategie di intervento più mirate.

Implicazioni per la salute pubblica

L’analisi condotta da Chae Yeon Park e colleghi offre una visione allarmante delle conseguenze del cambiamento climatico sulla salute umana. Con un incremento così significativo delle morti attribuibili al fumo degli incendi, è cruciale che i governi e le organizzazioni internazionali adottino misure urgenti per affrontare questa crisi. Le strategie di gestione degli incendi, l’implementazione di politiche climatiche più rigorose e la promozione di pratiche sostenibili potrebbero contribuire a mitigare gli effetti nocivi del cambiamento climatico.

È essenziale che la comunità scientifica continui a indagare sul rapporto tra incendi, particolato e mortalità per sviluppare un quadro più chiaro e informato per la prevenzione. La creazione di reti di monitoraggio della qualità dell’aria e delle condizioni climatiche potrebbe migliorare le risposte tempestive agli incendi e la protezione delle comunità vulnerabili. Inoltre, è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sui rischi legati all’esposizione al fumo e sulle misure preventive da adottare.

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