Una recente ricerca pubblicata su Nature Geoscience rivela come leggere variazioni di temperatura sulla superficie dell’oceano aumentino l’assorbimento di anidride carbonica (CO₂). Lo studio, condotto dall’Università di Exeter, ha esaminato la “pelle dell’oceano”, uno strato sottile meno profondo di 2 mm sulla superficie marina, che è più freddo rispetto agli strati sottostanti. Grazie a misurazioni ad alta precisione, i ricercatori hanno confermato che questa differenza di temperatura incrementa effettivamente la quantità di CO₂ assorbita.
Test condotti nell’Atlantico indicano che questo oceano cattura circa il 7% di CO₂ in più rispetto a quanto previsto in precedenza. Estendendo il calcolo a livello globale, l’assorbimento addizionale sarebbe equivalente a una volta e mezza il carbonio assorbito ogni anno dalla foresta amazzonica. L’oceano, infatti, assorbe circa un quarto delle emissioni di CO₂ umane, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico, ma subendo al contempo danni significativi.
Con la conferenza sul clima COP29 alle porte, questa scoperta evidenzia il ruolo chiave dell’oceano nella regolazione climatica, stimolando nuove riflessioni sulle strategie di riduzione delle emissioni.