“Lo spazio porta buone notizie”: Luca Parmitano in visita alla sede Leonardo

"La manifestazione qui a Milano dell'International Astronautical Conference sottolinea quanto l'Italia abbia voglia di esserci in questo momento di fermento e di crescita per lo Spazio"
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Conosco Leonardo da tutta la mia vita professionale, in vari nomi diversi, in varie divise attraverso la mia carriera da pilota di caccia, poi pilota sperimentatore, infine da astronauta. Questa sede per me è nuova, una sede che ritengo una boutique dell’aerospazio proprio per la loro specializzazione, che è praticamente unica in Europa e con pochissimi concorrenti nel resto del mondo“, ha detto Luca Parmitano.

Luca Parmitano, astronauta Esa, offre le proprie emozioni nel corso della visita organizzata nello stabilimento Leonardo di Nerviano, alle porte di Milano, un sito dedicato prevalentemente al mondo dello spazio, una visita organizzata da Leonardo in occasione della 75simo edizione del Congresso Internazionale di Astronautica (IAC2024), il principale appuntamento internazionale nel settore spaziale, in corso a Milano dal 14 al 18 ottobre, organizzato dalla Federazione Astronautica Internazionale (Iaf), con l’Associazione italiana per l’Aeronautica e l’Astronautica (Aidaa), l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Leonardo. Parmitano, accompagnato dalla collega austriaca Carmen Possing e dall’astronauta Nasa Tony Antonelli, ha avuto dunque la possibilità di scoprire i laboratori dove vengono prodotte alcune tecnologie ed equipaggiamenti impiegati nelle missioni spaziali internazionali più importanti, fondamentali per il futuro del volo e dell’esplorazione umana nel cosmo.

In primis la robotica, alleato essenziale degli astronauti nelle operazioni sulla Luna e su Marte e intorno alla Terra: a Nerviano viene infatti prodotta la trivella che scenderà fino ad almeno un metro di profondità sotto la superficie lunare alla ricerca di sostanze volatili, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza della Luna per supportarvi la futura permanenza degli astronauti, sostenibile e duratura. Anche la trivella che scaverà nel sottosuolo di Marte con la missione ExoMars alla ricerca di tracce di vita presente o passata nasce nei laboratori di Nerviano.

Non solo, qui è realizzato anche il braccio robotico per il programma Mars Sample Return della NASA in collaborazione con l’ESA, che riporterà sulla Terra campioni di suolo marziano. Un altro braccio robotico è invece in corso di sviluppo per la prima missione dimostrativa italiana di In-Orbit Secvicing, che mira a sviluppare tecnologie e operazioni abilitanti per rendere più sostenibili le attività spaziali (come ad esempio i rifornimenti di propellente per satelliti direttamente nello spazio, la riparazione o la sostituzione di loro componenti, il trasferimento di satelliti in altre orbite o la facilitazione del loro rientro in sicurezza nell’atmosfera).

Sono davvero poche- precisa l’astronauta- le industrie che riescono a realizzare prodotti del calibro di quelli che vengono fatti qui a Nerviano“. Nascono qui infatti anche il più accurato orologio atomico mai realizzato per applicazioni spaziali, a bordo di tutti i satelliti del programma satellitare di navigazione Galileo, e i pannelli solari e i sistemi di distribuzione della potenza a bordo di oltre 60 tra sonde e satelliti. “Abbiamo visitato le camere dove vengono fisicamente costruiti gli orologi atomici, che è un po’ una nomenclatura particolare, non è un vero orologio come quello che indosso al polso, ma è un sistema estremamente avanzato che serve a coordinare sistemi di satelliti, costellazioni intere, per funzionare al meglio e dare il risultato migliore“, prosegue l’astronauta, ribadendo come qui vengano prodotti i migliori modelli al mondo di questo speciale ‘segnatempo’. Insomma, quello di Leonardo a Nerviano per Parmitano è lo specchio di “un sistema in continua evoluzione“, quindi “essere qua per me più che emozionante è anche una punta di orgoglio come italiano e come partecipante di un’avventura spaziale che qui ha una delle sue sorgenti“.

Durante la visita, l’astronauta ha evidenziato la solidità dell’industria spaziale italiana, affermando: “L’Italia ha sempre avuto un’industria di settore molto forte“, con una componente invidiata a livello globale: “una componente è quella delle costruzioni, che tutto il mondo ci invidia“. Parmitano ha quindi ricordato il contributo italiano alla Stazione Spaziale Internazionale e al progetto Gateway: “Praticamente metà dei volumi abitabili della Stazione Spaziale Internazionale e due terzi dei volumi abitabili della futura stazione Gateway sono in costruzione qui in Italia, quindi direi che lo Spazio è una parte della nostra cultura“.

La visita di Parmitano si inserisce nel contesto della 75sima edizione del Congresso Internazionale di Astronautica (IAC2024), che si svolge a Milano dal 14 al 18 ottobre. Questo evento, il principale appuntamento internazionale nel settore spaziale, è organizzato dalla Federazione Astronautica Internazionale (IAF) insieme all’Associazione italiana per l’Aeronautica e l’Astronautica (AIDAA) e all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Il settore aerospaziale sta attirando un crescente interesse anche da parte dei non addetti ai lavori, e l’Italia sta emergendo come protagonista. “La manifestazione qui a Milano dell’International Astronautical Conference sottolinea quanto l’Italia abbia voglia di esserci in questo momento di fermento e di crescita per lo Spazio“, ha osservato Parmitano. Inoltre, ha aggiunto: “La risposta del pubblico, dell’industria, dei nostri leader è stata fenomenale con un record di partecipazione e di entusiasmo che ovviamente mi inorgoglisce come italiano“.

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