L’Ue dà l’ok ai dazi alle auto elettriche cinesi

L'Unione Europea va verso dazi aggiuntivi fino al 36,3% alle auto elettriche cinesi importate
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Via libera dei Paesi Ue ai dazi alle auto elettriche cinesi. Durante la riunione del comitato di difesa commerciale, l’organo tecnico competente del Consiglio Ue, non è stata raggiunta una maggioranza che abbia respinto la proposta della Commissione di adottare dazi aggiuntivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi importate. L’Italia ha votato a favore insieme ad altri nove Paesi, tra cui la Francia, riferisce una fonte diplomatica. L’okay “rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione dell’indagine anti-sovvenzioni della Commissione” sui sussidi di Pechino, si legge in una nota dell’esecutivo europeo, dopo il voto dei 27 Paesi.

La decisione finale passa nelle mani della Commissione. Bruxelles assicura di “continuare a lavorare sodo” con Pechino “per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc/Wto), adeguata ad affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall’indagine della Commissione, monitorabile e applicabile“. L’esecutivo Ue ricorda che il regolamento con le conclusioni definitive dell’indagine dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 ottobre. Cinque Paesi hanno votato contro, 12 si sono astenuti.

A votare a favore dei dazi sulle auto elettriche cinesi sono stati Italia, Francia, Danimarca, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Irlanda, Bulgaria e Olanda. Lo apprende Policy Europe da fonti diplomatiche. Tenuto conto che a votare contro sono stati Germania, Ungheria, Malta, Slovenia e Slovacchia, a votare astensione sono stati: Grecia, Svezia, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna.

La Commissione europea di Ursula von der Leyen non dovrebbe innescare una guerra commerciale nonostante il voto a favore di possibili dazi punitivi contro la Cina. Abbiamo bisogno di una soluzione negoziata“. Lo ha scritto su X il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, dopo il voto dei Paesi Ue a Bruxelles che apre la strada all’imposizione dei dazi contro le e-car cinesi. Berlino, dopo un animato dibattito interno alla maggioranza semaforo di Olaf Scholz, ha votato contro seguendo la linea più dura indicata dallo stesso cancelliere socialdemocratico e dal ministro delle Finanze liberale. In minoranza la voce dei Verdi.

L’Italia si è espressa in linea con le analisi tecniche della Commissione tese a ripristinare condizioni di equità commerciale. Auspichiamo che il negoziato riprenda sia in bilaterale sia in sede di Wto per giungere, come sempre sostenuto, a una soluzione condivisa nel pieno rispetto delle regole internazionali“. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso dopo il voto dei Paesi Ue sulla proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. “Noi siamo contrari a ogni ipotesi di ‘guerra commerciale’ e lavoreremo insieme per evitarla“, aggiunge Urso. “Occorre preservare la partnership industriale e commerciale con la Cina con cui vogliamo continuare a lavorare in una logica win-win basata sul principio della reciprocità anche ai fini della stabilità economica globale“.

Noi non vogliamo fare una guerra commerciale con la Cina ma ci devono essere delle regole che devono essere rispettate. Noi vogliamo che tutti i problemi si risolvano nell’ambito dell’organizzazione mondiale del commercio, ma sempre basandoci su un principio di reciprocità. Noi vogliamo fare affari con la Cina, però serve un principio di reciprocità. A volte manca e quindi bisogna in qualche modo fare in modo che si possa rispettare questo principio“. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, intervenendo all’assemblea di Confindustria Bari Bat, dopo il voto dei Paesi Ue sulla proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. “La Cina è un partner molto interessante ma non possiamo permettere che si invada il nostro mercato senza avere poi la possibilità di entrare nel mercato cinese“, ha aggiunto Tajani.

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