In vista della 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop29), l’Ue si prepara a sostenere “un obiettivo globale efficace, realizzabile e ambizioso in materia di finanziamenti per il clima e chiederà piani climatici ambiziosi per mantenere a portata di mano l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C”. Tuttavia, nel testo che delinea la posizione dei Ventisette a Baku, in Azerbaigian, dove si svolgerà l’evento dall’11 al 22 novembre, non è stato inserito alcun riferimento specifico all’energia nucleare.
Ieri, il Consiglio dell’Unione Europea ha visto i ministri dell’Ambiente riuniti a Lussemburgo, con una riunione che si è protratta oltre le attese a causa di un acceso dibattito sul controverso ruolo dell’energia nucleare. Nonostante le divergenze, i ventisette ministri sono riusciti a trovare un accordo e hanno approvato le conclusioni che fungeranno da posizione negoziale generale per la Cop29. Anche in questo caso, il documento finale non menziona in alcun modo l’energia nucleare.
In una conferenza stampa, il commissario Ue per l’Azione climatica, Wopke Hoekstra, ha affermato di non essere “affatto preoccupato” che le differenze tra i Paesi membri possano compromettere la forza negoziale dell’Unione a Baku. Ha dichiarato: “Non sono affatto preoccupato, non comprometterà in alcun modo la nostra capacità di negoziare come un unico interlocutore alla conferenza. Sono fiducioso che, con le differenze che ci sono tra gli Stati membri – e queste differenze sono ben note – continueremo a poter dare forma a politiche e diplomazia ambientali efficaci”.
Hoekstra ha proseguito: “Le posizioni sono molto note: alcuni, in realtà più di alcuni, Stati membri, sono chiaramente a favore del nucleare; alcuni altri sono chiaramente contrari. La Commissione ha sempre dichiarato che sta agli Stati membri decidere, che secondo noi il nucleare fa parte della tassonomia e quindi dello spazio di soluzione e che spetta agli Stati membri decidere anche come ciò possa ripercuotersi sul piano finanziario nel caso in cui i Paesi volessero intraprendere la costruzione di altre centrali nucleari. Penso che dobbiamo rispettare le diverse posizioni delle capitali che prescindono dal colore politico dei governi in carica ed è una differenza di opinione tra i vari Paesi”.
Il Consiglio dell’Ambiente ha messo in evidenza che “il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per l’umanità, gli ecosistemi e la biodiversità, nonché per la pace e la sicurezza”. Pertanto, i ministri hanno chiesto un risultato “ambizioso ed equilibrato” per la Cop29, che “mantenga raggiungibile l’obiettivo di una temperatura di 1,5°C, alla luce delle migliori conoscenze scientifiche disponibili”, che “ci faccia progredire tutti verso una resilienza a lungo termine” e che “includa un accordo su un nuovo obiettivo collettivo quantificato, efficace, realizzabile e ambizioso”.
Inoltre, il Consiglio ha sottolineato “l’importanza di concordare un nuovo obiettivo quantificato collettivo (Ncqg) sul finanziamento climatico che sia realizzabile e adatto allo scopo” e ha evidenziato che la finanza pubblica da sola non basta, con l’idea che “gli investimenti privati dovranno fornire la quota maggiore degli investimenti richiesti nella transizione verde”. Infine, secondo i ministri, “il prossimo ciclo di contributi determinati a livello nazionale, ovvero i piani climatici da presentare nel 2025, deve riflettere i progressi e il più alto livello possibile di ambizione, in linea con l’esito del bilancio globale della Cop dell’anno scorso” ed è fondamentale “aumentare urgentemente l’ambizione e l’attuazione della mitigazione in questo decennio critico”.