Alluvione Emilia Romagna, Priolo: “Pianoro e San Lazzaro cratere dell’evento, piene di Po e Reno”

L'Emilia-Romagna chiederà lo stato di emergenza per la nuova alluvione: danni rilevanti a Pianoro e San Lazzaro
MeteoWeb

Entro un paio di giorni, la Regione Emilia Romagna formalizzerà la richiesta di stato di emergenza per l’alluvione che ha colpito la regione alla fine della scorsa settimana. “Siamo ancora in allerta rossa ma gli uffici stanno già lavorando”, afferma il Presidente Irene Priolo. Lo stato di emergenza, sottolinea, “è molto importante perché è necessario ad avviare gli aiuti a cittadini e imprese. Prendo positivamente in questo senso le parole del Ministro Bernini”.

Per la valutazione dei danni bisognerà però aspettare qualche giorno. “È una cosa non semplice – spiega ancora Priolo durante il punto stampa tenuto oggi in Regione, insieme a Carlo Cacciamani, direttore di Agenzia Italia Meteo, e Pier Paolo Alberoni, responsabile della struttura IdroMeteoClima di Arpae – oltre a Bologna abbiamo avuto eventi da Cesenatico fino a Parma. Faremo dei numeri nei prossimi giorni“. Stavolta, ha sottolineato Priolo, “c’è un tema principale di viabilità: abbiamo visto in questo caso saltare via completamente la viabilità e la rete urbana. L’acqua è entrata dai tombini, non dai fiumi. Bisognerà lavorare sulle reti urbane di scolo delle acque”.

Priolo: “abbiamo contemporaneamente le piene di Po e Reno”

Stiamo continuando a seguire i colmi di piena: contemporaneamente abbiamo una piena del Po e una piena del Reno, che è un po’ una novità ed è un’anomalia vedere la piena del Po, in questi anni, ma in questo momento ha superato soglia 3; ieri era già molto alta a Boretto, per poi arrivare giù. Questo giustifica anche la piena del Reno, che stiamo avendo in questo momento, tant’è che in due punti abbiamo superato il massimo storico della piena di Reno“, ha detto ancora Priolo. “Stiamo seguendo gli eventi, perché l’allerta rossa emessa è proprio in relazione al fatto che ancora le piene stanno transitando lungo il nostro territorio – ha aggiunto -. Il Po sta ricevendo acqua dai bacini, soprattutto modenese e reggiano, con il Secchia, il Panaro ma anche l’Enza“.

Le persone sfollate a Bologna sono 2.100, complessivamente in regione parliamo di 3mila sfollati in questo momento”, ha detto Priolo.

“Pianoro e San Lazzaro cratere evento, danneggiamenti rilevanti”

Ho fatto alcuni sopralluoghi, ma non finiranno. Sono voluta andare in quello che ritengo essere il cratere di questo evento e ho fatto un incontro con Luca Vecchiettini (sindaco di Pianoro, ndr) e con Marilena Pillati (sindaca di San Lazzaro, ndr), perché, oggettivamente, i danneggiamenti in quei territori sono stati rilevanti“, ha detto Priolo. “Il sindaco di Pianoro mi ha detto che sta riportando molti più danni del 2023, oltre alla piena dello Zena, sta registrando diverse frane e smottamenti che non aveva avuto un fanno fa e questo a significare che da lì è partito tutto quello che poi è andato a finire a Budrio”.

Nella Città Metropolitana di Bologna, le situazioni di criticità principale hanno visto l’operatività immediata dei nostri cantieri; è un po’ più complessa la situazione di San Lazzaro e di Pianoro, dove abbiamo avuto non solo acqua, ma fango”.

“Servono piano Marshall e coesione politica”

Per tutelare il territorio dell’Emilia Romagna dalle forti ondate di maltempo future, “noi abbiamo bisogno che ci sia un finanziamento strutturato e pluriennale”, ha sollecitato Priolo. “Questa deve diventare la battaglia del nostro sistema Paese, la sanità da una parte, perché è fondamentale, e la difesa del nostro territorio dall’altra, oltre ovviamente a un piano reale per il contrasto ai cambiamenti climatici”. Serve “un piano Marshall ed è evidente che deve avere una coesione, ci deve vedere uniti e non posizionati politicamente su sponde opposte“, ha aggiunto Priolo, che ha scritto al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, affinché ci si esprima con un documento comune.

Bene“, poi, il Ministro Musumeci che ha sollecitato Figliuolo ad approvare il piano speciale. “Lo stiamo chiedendo da un po’ di tempo”, ha detto Priolo. “Il mio alert però è che il Ministro parla di 120 milioni, che non sono sufficienti per attivare il piano stralcio che vale 867 milioni di euro. Ma vedo una prima apertura, se ci ha ascoltato sono felice“. In questo momento i cittadini, conclude, “ci stanno chiedendo di stare uniti. Ma serve un piano straordinario, non riesco a fare niente con 13 milioni di euro del Mase, serve un finanziamento strutturale in finanziaria. È una battaglia per la vita della nostra regione“.

Alberoni: “senza allerta rossa numero vittime ben maggiore”

L’allerta rossa permette di salvare delle vite umane. Se non ci fosse stata un’allerta rossa, probabilmente, saremmo qui a piangere un numero di vittime ben maggiore“. Lo ha dichiarato Piero Paolo Alberoni, responsabile della struttura IdroMeteoClima di Arpae, durante il punto sul maltempo. “Il sistema di Protezione Civile mi sembra sia bello robusto e forte e ne ha dato buona prova in queste circostanze”, ha aggiunto.

Nei prossimi giorni, sono attese ancora piogge ma “deboli e intermittenti, quindi non particolarmente preoccupanti” dal punto di vista delle conseguenze sulla popolazione, ha spiegato Alberoni. Si prevede, per i prossimi giorni, una “situazione relativamente tranquilla“, nonostante le previsioni di ulteriori piogge praticamente per tutta la settimana. “Ci sono ancora flussi da sud ovest – spiega Alberoni – non ci attendiamo precipitazioni particolarmente intense, ci aspettiamo localmente dei colmi di piena ma di livello basso”.

Certo in questo momento, con i suoli saturi, “tutta l’acqua che cade finisce direttamente nei fiumi”, segnala l’esperto, facendo il punto su quanto accaduto nei giorni scorsi. “Nel Bolognese – sottolinea – sono caduti in media più di 100 millimetri di pioggia, con picchi a Pianoro 170 millimetri, in quattro-sei ore, con piene dunque improvvise”. “Quello a cui stiamo assistendo in questo periodo – evidenzia poi il responsabile Arpae – è esattamente la narrazione che una decina di anni fa veniva data degli effetti del cambiamento climatico. Un aumento delle temperature e un cambio di modalità di distribuzione delle precipitazioni. Abbiamo precipitazioni, quando ci sono, estreme rispetto al clima che abbiamo avuto finora“.

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