Maltempo in Toscana: 300 sfollati e danni da 30 milioni di euro

"Quello che occorre è un grande piano che veda tutte le forze in campo collaborare"
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La recente ondata di maltempo che ha colpito la Toscana ha provocato danni ingenti e una situazione di emergenza. “Ad oggi sono attivi circa 700 volontari impegnati a rimuovere il fango e ad aiutare le famiglie a liberare le proprie abitazioni dall’ennesimo evento estremo“, ha dichiarato l’assessora regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Monia Monni, durante un’intervista a Primo Piano su Rtv38. Le aree più colpite sono Campiglia Marittima, Castelfiorentino e in parte Cecina. Monni ha fornito una stima preliminare dei danni: “Prevediamo una stima sommaria di circa 30 milioni di danni. Ci sono stati circa 300 sfollati, quindi si è trattato dell’ennesimo colpo molto duro inferto alla nostra regione“.

Le conseguenze del maltempo in Toscana

L’assessora ha sottolineato la gravità della situazione, affermando: “Non vorrei più chiamarlo maltempo, perché oggettivamente non si tratta di maltempo, è crisi climatica“. Monni ha messo in evidenza l’urgenza di una reazione forte e coordinata da parte delle istituzioni: “È una crisi sempre più dura che ha bisogno di una reazione estremamente forte da parte di tutte le istituzioni in campo: governo, Regione, Province e Comuni“.

In merito alle misure da adottare, Monni ha indicato che sono necessari interventi per minimizzare il rischio idraulico, nonché un nuovo quadro normativo che permetta alle opere di contenimento di avere un iter accelerato rispetto agli interventi urbanistici ordinari. “Abbiamo bisogno di capire che bisogna realizzare le infrastrutture, ma anche che queste non bastano a reggere un’intensità così forte“, ha precisato. “Le nostre città non sono pensate per reggere a questi eventi; dobbiamo integrare la realizzazione di queste opere con piani urbanistici che prevedano non solo la riduzione delle aree di espansione e le nuove urbanizzazioni, ma addirittura una maggiore permeabilità dei suoli“.

Inoltre, Monni ha invocato l’adozione di piani di protezione civile efficaci e ben noti ai cittadini, insieme a piani edilizi che includano soluzioni di autoprotezione adeguatamente finanziate: “Come si fanno i bandi per difendersi dal rischio sismico, bisogna farli anche per difendersi dal rischio idraulico“. Concludendo il suo intervento, l’assessora ha ribadito: “Quello che occorre è un grande piano che veda tutte le forze in campo collaborare“.

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