Maltempo Lamezia Terme, la denuncia: “150 macchine sommerse dall’acqua, nessuno ci aiuta” | FOTO

Più di 150 macchine sommerse dall'acqua in un parcheggio collegato all'aeroporto di Lamezia Terme e nessun aiuto per gli automobilisti: la ricostruzione della vicenda
MeteoWeb

Oltre 150 macchine sommerse dall’acqua presso il parcheggio Fly Parking 2, collegato all’Aeroporto di Lamezia Terme. È la brutta sorpresa che diversi automobilisti si sono ritrovati a fronteggiare dopo il maltempo che ha colpito Lamezia Terme il 20 e 21 ottobre scorso. Ingente la conta dei danni che, fin qui, non sono stati risarciti da nessuno.

Lo racconta a MeteoWeb Valerio Bianco, tra gli sfortunati automobilisti che hanno vissuto in prima persona la vicenda. “Dell’emergenza pioggia in Calabria tra la notte del 20 e il 21 ottobre si è parlato soprattutto a causa della voragine che si è aperta sulla strada dei Due Mari, con la giovane di 25 anni alla guida che è stata soccorsa prontamente. – ha dichiarato Valerio – Non si è parlato di ciò che è successo a pochi metri da lì. Il parcheggio Fly Parking 2, collegato all’Aeroporto di Lamezia Terme, è stato colpito dal nubifragio e si è allagato, sommergendo oltre 150 autovetture, come si può vedere dal report fatto dai Vigili del Fuoco che sono intervenuti sul luogo“.

Alle richieste di aiuto è corrisposto un ban sui social: “150 autovetture vuol dire 150 famiglie che subiscono un danno, ed è già iniziato lo scaricabarile con i proprietari del parcheggio che dapprima hanno affermato di aver denunciato al Comune la presenza di un fiume adiacente poco sicuro, dimostrandosi disponibili a trovare una soluzione, per poi successivamente iniziare a bloccare compulsivamente coloro che hanno richiesto qualsiasi tipo di supporto sui Social Network. – racconta ValerioDa qualche giorno poi, il parcheggio è tornato a fare pubblicità sui Social e perfino in radio, non male per un luogo che secondo gli stessi proprietari sarebbe ‘poco sicuro’“.

Alcune delle persone rimaste coinvolte nell’accaduto stanno cercando di unire le forze attraverso un gruppo WhatsAppnel quale abbiamo evidenziato tramite prove mediatiche come l’area fosse trascurata e i canali otturati, ma abbiamo bisogno di più visibilità per radunare ancora più persone colpite e capire come agire, perchè un danno simile rischia di rimanere senza risarcimenti adeguati visto che nessuno nelle Istituzioni si è fatto sentire“, aggiunge Valerio Bianco che invita chiunque sia rimasto vittima dell’accaduto a contattarlo sui social per essere inserito nel suddetto gruppo WhatsApp e ricevere supporto.

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