Le certezze di Mattarella: dalla decarbonizzazione al contrasto ai cambiamenti climatici

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affrontato gli argomenti di cambiamento climatico e decarbonizzazione
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Contrastare il cambiamento climatico e proseguire con determinazione sulla via della decarbonizzazione “sono obiettivi irrinunciabili”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di apertura del terzo festival delle Regioni e delle Province autonome dal titolo: “la Regione del futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?”, a Bari. “Tutti dovremmo affrontare il tema della transizione ecologica con la determinazione che caratterizza l’approccio dei più giovani, cui è chiaro come la natura non possa più essere considerata soltanto un deposito di beni da utilizzare e da sfruttare e come le risorse del pianeta non siano illimitate e non possano riprodursi all’infinito. Da qui l’urgenza di intervenire attraverso politiche lungimiranti e responsabili che stabiliscano obiettivi e favoriscano gli investimenti necessari”, ha aggiunto.

“Le politiche ambientali vanno integrate nelle politiche per la crescita e non considerate un freno allo sviluppo. Lo sviluppo deve essere sostenibile, diversamente è vano e illusorio”, continua Sergio Mattarella. “Per conseguire tali obiettivi, come del resto per guidare la transizione digitale, occorre fare leva su una governance sovranazionale. L’Unione europea, come noto, ha assunto tra le sue massime priorità le due transizioni ed è innanzitutto in quella sede che l’Italia deve fornire il suo contributo e far valere le sue posizioni”, aggiunge il capo dello Stato.

“I cambiamenti climatici sono sovente all’origine delle disuguaglianze e, in ogni caso, le accrescono: basti pensare alla carenza di acqua potabile che interessa interi Stati e al fenomeno della desertificazione, entrambi causa di conflitti e di migrazioni di massa. Lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali – ha aggiunto – va quasi sempre a vantaggio di pochi e contro gli interessi di intere popolazioni. Le politiche ambientali devono salvaguardare le condizioni personali e sociali più deboli. In ambito digitale, – ha proseguito – lo sviluppo delle tecnologie può ridurre il divario digitale ma anche accrescerlo e questo dipende dalle scelte che sapremo compiere, se accrescerà le differenze o le ridurrà. Porre l’intelligenza artificiale a servizio di tutti e soprattutto dei più deboli e dei più fragili è la sfida che dobbiamo affrontare”.

La transizione ecologica

Per conseguire gli obiettivi della transizione ecologica e di quella digitale “occorre fare leva su una governance sovranazionale. L’Unione europea, come noto, – ha aggiunto – ha assunto tra le sue massime priorità le due transizioni ed è innanzitutto in quella sede che l’Italia deve fornire il suo contributo e far valere le sue posizioni. Esiste anche il problema, anche attraverso l’Unione europea particolarmente, di rendere efficace la governance internazionale di entrambi i processi che rivestono una dimensione globale e richiedono di essere affrontati tenendo conto delle specificità culturali, sociali ed economiche delle diverse aree del pianeta”.

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