Il ministro Crosetto sulla dimensione subacquea: la “sfida del futuro”, e le “possibili criticità”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affrontato l'argomento della dimensione subacquea: le parole all'inaugurazione XIV Trans Regional Seapower Symposium negli spazi dell'Arsenale
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La dimensione subacquea “è la sfida del futuro. Un ambito poco conosciuto, ma fondamentale per la sicurezza di tutte le Nazioni, per l’innovazione tecnologica e il benessere economico. Il mercato globale varrà 300 miliardi di euro entro il 2030, e per questo il controllo dei fondali marini sarà nuovo terreno di competizione e opportunità”.

Lo ha detto stamani a Venezia il ministro della Difesa, Guido Crosetto, inaugurando il XIV Trans Regional Seapower Symposium negli spazi dell’Arsenale.

Il subacqueo: un settore in forte espansione

Quello subacqueo è un settore in forte espansione “con criticità paragonabili a quelle della Space Economy alcuni anni fa – ha aggiunto Crosetto -. Conosciamo meglio lo spazio e alcuni pianeti lontani delle profondità del nostro mare. Se personalità come Musk hanno cambiato l’approccio allo Spazio, aprendo nuove frontiere, ora anche negli abissi del mare vedremo una nuova frontiera tecnologica”, continua.

“L’Italia ha una posizione strategica, e grazie al mare siamo diventati la quarta potenza esportatrice del Mondo”, ha proseguito Crosetto, spiegando che a dimostrazione dell’importanza del Mediterraneo, “nel 2023 il Governo ha istituto il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea a La Spezia, che svilupperà tecnologie avanzate per l’esplorazione delle infrastrutture critiche sottomarine. Con droni si monitorerà in tempo reale ciò che accade negli abissi marini”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “è stato approvato un disegno di legge sul dominio subacqueo, perché in Italia fino a quando non facciamo una legge, una cosa non è importante. Abbiamo anche creato un’agenzia per la sicurezza subacquea”, ha proseguito il ministro, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale “per condividere tecnologie che possano affrontare le minacce emergenti. Non possiamo metterci lo stesso tempo che abbiamo impiegato per lo Spazio”, ha concluso.

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