In un evento cosmico che sfida ogni logica, una stella “zombie” è stata scoperta nel cuore dei resti di una supernova. Questa stella, un cadavere stellare noto come “nana bianca”, avrebbe dovuto essere annientata dall’esplosione di una supernova, ma, sorprendentemente, ha continuato a brillare e a manifestare un comportamento estremamente violento. L’evento, risalente al 1181, fu osservato dagli astronomi antichi, che notarono l’apparizione di una “nuova stella” nella costellazione di Cassiopea.
Recentemente, una squadra di astronomi guidata da Tim Cunningham e Ilaria Caiazzo ha studiato dettagliatamente i resti della supernova, denominata SN 1181, utilizzando dati del Keck Cosmic Web Imager alle Hawaii. La sensibilità dello strumento ha permesso di ottenere una rappresentazione tridimensionale dei frammenti dell’esplosione e creare una simulazione in movimento che ha svelato una struttura simile a un soffione cosmico, con filamenti di materia che si espandono a velocità incredibili.
Questa stella zombie è tutt’altro che pacifica: spara venti stellari a una velocità di 36 milioni di miglia all’ora, una forza devastante che ha contribuito a modellare l’enorme nebulosa Pa 30, in cui è immersa. Tale fenomeno rappresenta uno dei pochissimi esempi di supernova di tipo Iax, una rara variante che sfugge ai canoni di esplosione stellare standard.
L’analisi rivela nuove domande: i filamenti asimmetrici e una zona centrale priva di materia suggeriscono un’esplosione complessa e ancora poco compresa, alimentando il fascino degli scienziati per questa eccezionale stella zombie.