Nanoarmi, 5G e parassiti: la nuova frontiera della fantascienza complottista

Le teorie del complotto possono essere avvincenti e scenografiche, ma non sono supportate da evidenze scientifiche
MeteoWeb

Negli ultimi anni, con l’avvento della pandemia da COVID-19, sono proliferate teorie del complotto tanto bizzarre quanto infondate. Tra queste, spiccano alcune affermazioni che combinano in modo fantasioso il coronavirus, la tecnologia 5G, nanotecnologie e persino parassiti alieni. Un esempio di queste teorie è l’ipotesi secondo cui il SARS-CoV-2 non si diffonderebbe realmente tra gli esseri umani, ma sarebbe in realtà una “nanoarma” controllata dall’intelligenza artificiale e alimentata dalle onde 5G. Insomma, una vera e propria sceneggiatura fantascientifica, purtroppo senza fondamento.

La realtà sulla diffusione dei coronavirus

Partiamo dai fatti. I coronavirus, incluso il SARS-CoV-2, si trasmettono principalmente tramite goccioline respiratorie, come ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica. Numerosi studi epidemiologici e virologici hanno confermato che questo virus si replica all’interno delle cellule umane e si diffonde da persona a persona. Insomma, niente nanotecnologie segrete o interferenze 5G: si tratta di un virus ben reale, con modalità di trasmissione già ampiamente conosciute e documentate.

5G, covid 19 e complotti

La proteina spike: niente parassiti, solo biologia

Un’altra affermazione affascinante ma errata riguarda la “proteina spike” del SARS-CoV-2, descritta come un “parassita” associato al nome Hydra. La realtà è molto più semplice e meno cinematografica: la proteina spike è una componente ben studiata del virus, che gli permette di legarsi ai recettori ACE2 presenti sulle cellule umane, facilitando l’ingresso del virus. Non ci sono parassiti nascosti o entità misteriose coinvolte. La scienza ha chiarito la sua funzione in modo dettagliato e accurato.

Ivermectina: il mito del farmaco miracoloso

L’ivermectina, farmaco antiparassitario usato per trattare infestazioni come la scabbia, ha fatto molto parlare di sé come potenziale “cura miracolosa” contro il COVID-19. Tuttavia, gli studi clinici condotti finora non hanno dimostrato la sua efficacia nel trattamento del virus. Sebbene in alcuni contesti sia stata proposta come trattamento, le principali agenzie sanitarie, come l’OMS, hanno raccomandato cautela, dato che non esistono prove solide che ne supportino l’uso contro il COVID-19.

5G: nemico immaginario del sistema immunitario

Una delle teorie più fantasiose è quella che collega la tecnologia 5G al potenziamento o alla diffusione dei virus. Alcuni complottisti sostengono che le antenne 5G fungano da “alimentatori” per le nanoarmi virali, ma la scienza ha ampiamente smentito queste ipotesi. Il 5G è semplicemente un sistema di telecomunicazione avanzato, che permette connessioni internet più rapide. Nessuna interazione oscura con il nostro DNA o con presunti “organismi controllati a distanza“.

Stop al 5G

Nanotecnologia e vaccini: un mito senza prove

L’idea che i vaccini a mRNA (come Pfizer e Moderna) contengano nanotecnologie in grado di controllare gli esseri umani è, nella migliore delle ipotesi, fantascienza. Questi vaccini utilizzano una piccola quantità di RNA messaggero per stimolare una risposta immunitaria. Non esiste alcuna traccia di “neuroweapons” o di impianti segreti nascosti nei vaccini.

Teorie complottiste altamente scenografiche

Le teorie del complotto possono essere avvincenti e scenografiche, ma non sono supportate da evidenze scientifiche. Affidarsi alla scienza e alle informazioni verificate resta la via migliore per comprendere la realtà e contrastare la disinformazione. Dopotutto, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un’invasione di “nanoarmi fantascientifiche” quando abbiamo lottato contro una pandemia reale.

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