Ci sarà un collegato alla Manovra dedicato alle nuove tecnologie per i data center e il cloud. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, in un video messaggio in occasione della presentazione del rapporto annuale sul mercato digitale di Assintel (Associazione nazionale imprese Ict), oggi alla Camera dei deputati. Il ministro fa riferimento da un lato a norme per “sostenere investimenti strategici nella rete di trasporto dell’energia” dall’altro “all’istituzione di un codice Ateco specifico per i data center”.
Inoltre Urso parla anche della necessità di “accelerare” sulla digitalizzazione. Secondo Urso in questo ambito occorre “supportare lo sviluppo di infrastrutture digitali di ultima generazione necessarie a garantire un traffico dati performante e sicuro”. Poi, è necessario “rispondere alla richiesta delle aziende che vogliono crescere in innovazione. Mi riferisco anche a misure straordinarie come la transizione 5.0, uno strumento che con i suoi quasi 13 miliardi di euro di stanziamento è al servizio della transizione digitale ed energetica delle imprese. Stimola, sostiene, incentiva sia l’innovazione digitale che l’innovazione green”.
“Non posso che notare con piacere l’interesse che abbiamo suscitato anche da parte degli investitori esteri nel campo dei data center e cloud – osserva Urso – che come ben fotografato dal report Assintel rientrano tra i servizi più richiesti dalle nostre aziende. Prevediamo a tal proposito di inserire in un collegato specifico alla legge di Bilancio sulle nuove tecnologie abilitanti due norme ad hoc – continua il ministro – la prima per sostenere ancor di più gli investimenti strategici nella rete di trasporto dell’energia e un secondo aspetto che riguarderà l’istituzione di un codice Ateco specifico per i data center”.
L’accelerazione digitale
Infine – conclude Urso – “come ho già avuto modo di condividere con i miei colleghi al termine del vertice G7 che si è tenuto a Roma lo scorso 10 ottobre, occorre favorire un modello di accelerazione digitale che sia davvero sostenibile anche da un punto di vista dell’inclusività, così da rendere protagoniste anche le micro, piccole e medie imprese. Una sfida politica oltre che economica e sociale in cui come Mimit ci siamo fatti carico ripristinando dopo anni il G7 dell’industria. Tecnologie emergenti e sistemi di Ia renderanno il tessuto produttivo e l’intero Paese ancora più competitivi e strategicamente indipendenti”.