“Oltre il 22% dell’energia prodotta nell’Unione europea proviene dal nucleare. Che l’energia nucleare venga prodotta in modo sicuro e protetto è una priorità assoluta per l’Ue”. Lo ha scritto su X la direzione generale per l’Energia della Commissione europea riportando alcuni dati di Eurostat che calcolano al 22,8% la quota di nucleare nel mix energetico dei Paesi dell’Ue nel 2023.
“Dati alla mano i consumi di energia cresceranno rapidamente nei prossimi anni. Le rinnovabili non sono in grado di soddisfare questa esigenza, solo il nucleare può dare risposte efficaci a questo boom di domanda. Anche l’Italia deve percorrere questa strada”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo, in collegamento, all’evento promosso a Milano da #ForumAutoMotive. “Vanno create le condizioni di consenso su questa soluzione, per arrivare, come previsto nel Pniec, ad avere produzione di energia da fonti nucleari, attraverso le tecnologie più innovative, a partire dal prossimo decennio. Non serviranno grandi centrali”, ha detto Pichetto, spiegando che “le chiusure di mercato, con i dazi, possono essere solo temporanee”. I cinesi, ha detto il ministro, “rappresentano oggi una potenza anche nel mercato automotive, ben venga che avviino la produzione di auto in Europa e nel nostro Paese, rispettando tutte le norme nazionali. Siamo aperti agli investimenti sul nostro territorio. Dobbiamo procedere rapidamente alla riconversione e riprofessionalizzazione del sistema per assecondare la transizione”.
Il commento del presidente dell’Unione Industriali Torino
“Un settore su cui possiamo fare la differenza è l’energia. L’energy mix ha casa a Torino. Qui abbiamo tutte le fonti necessarie per contribuire all’indipendenza energetica del nostro Paese e abbattere il costo dell’energia per le imprese. Qui a Torino lo sviluppo del nucleare di quarta generazione sta diventando realtà, siamo convinti che sia una strada da percorrere senza indugio”. Lo ha detto Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino.
“E’ necessario – ha aggiunto – crescere nei settori a più alto valore aggiunto e maggior contenuto di creatività e tecnologia, crescere nella dimensione delle imprese e crescere nelle aziende capaci di proiettarsi internazionalmente, ossia di esportare, anche nei servizi. Le sfide che abbiamo di fronte richiedono la partecipazione di tutti gli attori istituzionali, economici, sociali. Abbiamo il dovere di ritrovarci comunità. Di sentire, insieme, la gravità e l’importanza del momento per rinsaldare le convinzioni e tirare fuori le nostre migliori energie. Facciamolo partendo dai nostri luoghi, dalle nostre aziende e dalle nostre persone. Partiamo da Torino, dalla nostra volontà di trasformazione e miglioramento con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento solido, coraggioso e responsabile’.
Impegno Italia-Stati Uniti
Impegno condiviso di Italia e Stati Uniti nei campi della fusione nucleare e della fissione basata sui reattori di piccole dimensioni. Questo il messaggio del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha incontrato a Washington John Podesta, consigliere della Casa Bianca per la politica climatica internazionale. Parlando alla stampa nella capitale Usa, dove è arrivato in occasione delle riunioni annuali del Fondo monetario internazionale (Fmi) e della Banca mondiale, il ministro ha affermato che la “esplosione” della domanda di energia ha determinato una “emergenza” per quanto riguarda la ricerca di fonti energetiche pulite e sostenibili, e che dal nucleare può arrivare un contributo importante in questo contesto. “Durante la crisi energetica, l’intervento degli Stati Uniti con il loro gas naturale liquefatto è stato provvidenziale per il nostro Paese”.
“Bisogna costruire il quadro giuridico che funzioni, il che significa anche dotarsi di soggetti di controllo che siano compatibili con quelli dell’agenzia internazionale, si tratta di fare una legge delega per essere pronti dal 2026/27 per guardare al nucleare” ha continuato il Ministro. “Non scopriamo oggi che noi il nucleare non ce l’abbiamo e che abbiamo una dipendenza altissima dal gas. Quindi dobbiamo riconvertire la nostra energia a un costo più basso e questo significa arrivare al 2030 con due terzi di rinnovabili. Nelle rinnovabili ci vuole però cautela, anche ambientale e panoramica”.