L’oro vola sempre di più: raggiunto il guadagno trimestrale più alto dal 2016! Tutti i fattori determinanti

Il prezzo dell'oro ha raggiunto il guadagno trimestrale più alto dal 2016: tutti i fattori alla base dell'aumento 
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Il prezzo dell’oro raggiunge il guadagno trimestrale più alto dal 2016. Tra luglio e settembre, il prezzo dell’oro ha registrato un notevole aumento, guadagnando il 13,2% per oncia troy e segnando il suo miglior risultato trimestrale dal 2016. Questo rialzo significativo, avvenuto in un contesto di tensioni geopolitiche e tagli dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, ha spinto il prezzo dell’oncia d’oro a un massimo storico di 2.685,61 dollari, con una chiusura trimestrale a 2.634,70 dollari.

Uno dei principali fattori alla base dell’aumento dell’oro è stato il calo dei tassi di interesse. I tagli operati dalle banche centrali di vari paesi hanno ridotto i costi opportunità di detenere oro, che, pur non fruttifero, rappresenta un bene rifugio sicuro in periodi di incertezza economica e geopolitica. In un tale scenario, gli investitori tendono a spostarsi verso asset sicuri come l’oro per proteggere i loro capitali. Nel 2016, l’oro aveva già registrato un’impennata del 16,2% nel primo trimestre, ma il recente aumento sottolinea come il contesto attuale stia favorendo ulteriormente la crescita del prezzo di questo metallo prezioso.

La domanda asiatica e l’incertezza globale

La crescente domanda di oro in Asia, e in particolare in Cina, ha giocato un ruolo chiave nel sostenere questo rialzo. L’incertezza nel settore immobiliare cinese, combinata con una crescente sfiducia verso altri settori di investimento come azioni e immobili, ha spinto gli investitori cinesi verso l’oro come bene rifugio. Il rallentamento del mercato immobiliare, spesso considerato una spina dorsale dell’economia cinese, ha ulteriormente alimentato questa tendenza.

A livello globale, altri fattori geopolitici hanno favorito l’aumento dei prezzi. La guerra tra Russia e Ucraina, così come le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti, hanno intensificato le preoccupazioni economiche, spingendo gli investitori a cercare stabilità attraverso l’oro. La crescita dell’argento oltre all’oro, anche il prezzo dell’argento ha visto un aumento del 6,9% nel terzo trimestre, attestandosi a 31,2 dollari per oncia.

Questo incremento è stato in gran parte attribuito al rallentamento della produzione globale e alla crescente domanda industriale di argento, utilizzato in settori chiave come la produzione di automobili, pannelli solari e dispositivi elettronici. La riduzione dell’offerta di argento ha sollevato timori di un possibile deficit sul mercato, alimentando ulteriormente l’aumento dei prezzi. La Cina, principale produttore di pannelli solari, potrebbe infatti aumentare le sue importazioni di argento per sostenere la sua industria energetica in espansione.

Le prospettive future

Gli analisti stimano che il prezzo dell’argento potrebbe raggiungere i 40 dollari per oncia entro il 2025, a causa della crescente domanda in ambito industriale e della sua stretta correlazione con l’andamento economico globale. L’argento, spesso influenzato dal mercato dell’oro, potrebbe continuare a beneficiare della volatilità economica e del crescente interesse per le energie rinnovabili, spingendo così i prezzi verso nuovi massimi.

In conclusione, sia l’oro che l’argento stanno vivendo una fase di forte crescita, trainata da incertezze geopolitiche, calo dei tassi di interesse e una crescente domanda nei mercati emergenti come quello cinese. Se queste tendenze dovessero persistere, i metalli preziosi continueranno a svolgere un ruolo centrale nei portafogli degli investitori globali.

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