Peste suina africana: dal primo novembre l’esercito in campo per la sorveglianza

"Sono sempre dell'idea che se non c'è la strategia chiara, l'organizzazione non funziona"
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Dal primo novembre l’esercito sarà impegnato attivamente nel supporto alle strategie di contenimento ed eradicazione della peste suina africana (Psa). Lo ha annunciato il commissario straordinario Giovanni Filippini durante l’audizione presso la Commissione Agricoltura alla Camera, spiegando che “dal primo novembre avremo il supporto dei militari ai quali daremo puntuali indicazioni sui territori dove abbiamo bisogno della sorveglianza e dove abbiamo bisogno di mettere le gabbie“.

L’azione delle forze armate sarà “coordinata e gestita a livello centrale“, ha precisato Filippini, aggiungendo che verranno coinvolte anche le polizie provinciali, le ditte con la Protezione Civile e le forze armate. “In modo tale che ognuno all’interno di questa organizzazione sa dove deve andare e che cosa fare, altrimenti si perde di vista l’obiettivo“, ha specificato. Le operazioni delle forze armate si concentreranno nelle aree maggiormente colpite dall’espansione del virus.

Filippini ha inoltre ricordato che “una delle prime cose che ho fatto è stato bloccare le azioni dei militari” fino a quando non fosse stata delineata una strategia chiara e ben definita. “Sono sempre dell’idea che se non c’è la strategia chiara, l’organizzazione non funziona“, ha spiegato, sottolineando che ora “la strategia oggi è chiara, quindi so benissimo dove poter utilizzare le forze armate“.

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