Le piante tropicali, già sotto pressione a causa delle modifiche ambientali, sono tra le più vulnerabili ai cambiamenti climatici, come dimostrano nuove ricerche. Anche leggere variazioni di temperatura e umidità possono causare un impatto devastante sulla loro sopravvivenza e sugli ecosistemi che dipendono da loro. Questo è quanto emerge dallo studio condotto dai biologi della Brown University, che hanno indagato l’impatto dei cambiamenti climatici sulle specie vegetali che popolano le regioni montane tropicali.
Il focus della ricerca è stato Monteverde, in Costa Rica, dove Emily Hollenbeck, principale ricercatrice dello studio, ha trascorso cinque anni analizzando la distribuzione delle epifite su tre montagne in Costa Rica e Panama. Le epifite sono piante che vivono su altre piante, utilizzandole come sostegno senza trarne nutrimento. “Abbiamo trapiantato specie in siti a diverse altitudini, con condizioni climatiche variabili per osservare e quantificare gli effetti“, spiega Hollenbeck. L’esperimento ha rivelato che molte specie di epifite lottano per sopravvivere anche con piccole variazioni rispetto alle loro condizioni climatiche originarie.
Lo studio, pubblicato su Nature Communications, conferma il rischio di estinzioni diffuse negli ecosistemi tropicali montani. “È già evidente a chi vive qui, anche a chi non è un biologo, che il mondo naturale si è modificato in modo impressionante negli ultimi 20 o 30 anni in risposta ai cambiamenti climatici“, afferma Hollenbeck, oggi presidente della Monteverde Conservation League, un’organizzazione non-profit impegnata nella conservazione degli ecosistemi tropicali.
Mentre è noto che il cambiamento climatico pone gravi rischi per la biodiversità, le sue conseguenze sono poco comprese nelle regioni tropicali montane, che ospitano alcuni degli ecosistemi più ricchi del pianeta. Gli attuali modelli statistici, infatti, non riescono a rappresentare adeguatamente queste zone, dove la distribuzione delle specie è ancora poco documentata.
Hollenbeck, insieme al suo team, ha monitorato circa 70 specie di epifite, trapiantando più di 1.500 singole piante a diverse altitudini e condizioni climatiche, sia sopra che sotto le loro normali quote di sopravvivenza. “Abbiamo scoperto che queste specie sono davvero sensibili ai piccoli cambiamenti delle condizioni climatiche“, riferiscono i ricercatori. Anche le piante con areali di sopravvivenza più ampi, ritenute più resistenti ai cambiamenti climatici, hanno dimostrato una vulnerabilità superiore a quanto previsto.
“Ci è sembrato davvero importante condurre uno studio scientifico molto specifico e ben controllato per fornire un contesto e delle prove a sostegno di ciò che stiamo vedendo“, conclude Hollenbeck, sottolineando l’urgenza di ulteriori ricerche per comprendere appieno l’impatto dei cambiamenti climatici sulle piante tropicali e i loro ecosistemi.