Le Piene del Po: un viaggio tra le alluvioni storiche

Una delle più gravi alluvioni del Po si verificò nel 1951. In quell'anno, l’idrometro presso Batteria di Brescello registrò una quota massima di 8,50 metri
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Il colmo di piena del fiume Po ha attraversato ieri la sezione di Pontelagoscuro e i rami del Delta, raggiungendo livelli leggermente superiori alla soglia 3 di criticità, corrispondente al livello massimo di allerta (colore rosso). Attualmente, i livelli del fiume sono in graduale diminuzione, ma resteranno sopra la soglia 2 di criticità (moderata, colore arancione) nelle aree tra Borgoforte e il mare Adriatico per le prossime 24-36 ore, come riferisce l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo).

Le storiche piene del Po

L’Italia, con il suo vasto sistema fluviale e affluenti distribuiti su tutto il territorio, è purtroppo soggetta da secoli al rischio di inondazioni. Il fiume Po, il corso d’acqua più lungo e importante del Paese, ha registrato numerose piene storiche nel corso dei secoli, con le prime documentazioni risalenti già all’Alto Medioevo. Questi eventi, spesso devastanti, testimoniano come le inondazioni siano una realtà con cui l’Italia ha imparato a convivere.

Una delle più gravi alluvioni del Po si verificò nel 1951. In quell’anno, l’idrometro presso Batteria di Brescello registrò una quota massima di 8,50 metri, causando vasti allagamenti nelle province di Reggio Emilia e Parma. La situazione fu particolarmente drammatica nel Polesine, dove circa 100.000 ettari di territorio furono sommersi dalle acque. Complessivamente, furono inondate 113.000 ettari di terre, con un bilancio tragico di 89 vittime. A Pontelagoscuro, la portata massima del fiume toccò i 10.300 m³/s, un record mai raggiunto dal 1807, anno in cui iniziarono le misurazioni.

Un altro evento catastrofico si verificò nel 2000, quando ben 18 fiumi e numerosi torrenti, tra cui la Dora Baltea, la Dora Riparia e il Tanaro, esondarono, culminando con il Po che raggiunse una portata record di 13.900 metri cubi al secondo. Le conseguenze furono disastrose, soprattutto per le regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria: 35 persone persero la vita, mentre oltre 50.000 furono gli sfollati. L’alluvione causò la distruzione di ponti e strade, l’isolamento di intere comunità e gravi danni a infrastrutture e abitazioni.

Altri eventi significativi si verificarono nel 1917 e nel 1994, sebbene di intensità inferiore rispetto alle catastrofi del 1951 e del 2000. In generale, la media storica delle piene straordinarie del Po si attesta a circa una ogni 16 anni, sottolineando la ricorrenza e la gravità di questi fenomeni naturali lungo il corso del grande fiume.

Questi eventi ricordano l’importanza di una gestione continua e accurata del rischio idrogeologico, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che può aggravare ulteriormente la frequenza e l’intensità delle piene.

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