Polonia, al via la trasformazione verde delle città con prestiti rimborsabili: a chi sono destinati e gli importi

Quasi 10 miliardi di euro sono stati destinati alla trasformazione verde delle città della Polonia: i dettagli sui prestiti rimborsabili 
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La Banca Nazionale dello Sviluppo (BGK) destinerà 40 miliardi di zloty (9,3 miliardi di euro), provenienti dai fondi europei, ai governi locali per la trasformazione verde delle città polacche. Lo ha annunciato il presidente dell’istituto di credito Miroslaw Czekaj. “Il denaro proviene dai fondi UE nell’ambito del Piano nazionale di ricostruzione e resilienza, la cui attuazione è stata ritardata a causa del mancato rispetto dei requisiti dello stato di diritto da parte della Polonia. Ora ci stiamo rivolgendo alle autorità locali con la missione di utilizzare i fondi. Si tratta di fondi di prestito”, ha dichiarato Czekaj. I prestiti saranno rimborsabili in 20 anni e non saranno gravati da interesse. Solo nel caso in cui i comuni otterranno una riduzione dei costi o entrate aggiuntive il tasso di interesse sarà dell’1%.

Secondo quanto dichiarato dal presidente della BGK per ogni milione di zloty (232mila euro), i governi locali otterranno tra i 60mila e gli 80mila zloty (tra i 13.900 e i 18.500 euro) di beneficio annuo nel servizio del prestito.

L’importo e la data delle domande

“È inoltre possibile utilizzare questo denaro per rimborsare le spese già sostenute negli anni precedenti o per nuovi investimenti”, ha affermato Czekaj. L’importo minimo del prestito è di 2 milioni di zloty (464mila euro) e quello massimo di 500 milioni di zloty (116 milioni di euro). Le richieste possono essere presentate fino alla fine di agosto 2026 e gli investimenti devono essere completati entro il 2030.

Ad oggi le autorità locali hanno già presentato richieste di prestito per oltre 500 progetti. I prestiti non sono rivolti solo alle amministrazioni locali ma anche ad altri enti che operano all’interno delle città, come le aziende municipali, le comunità e le cooperative edilizie, le associazioni di edilizia sociale, gli ospedali e le istituzioni sanitarie indipendenti.

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