Potente brillamento solare lancia CME verso la Terra, domani tempesta geomagnetica

Quando una CME è diretta verso la Terra, può interferire con il campo magnetico terrestre, creando effetti su larga scala
MeteoWeb

Ieri un brillamento solare classe X1.8 ha espulso un’impressionante espulsione di massa coronale (CME) nello Spazio. Sebbene gran parte di questa CME non colpirà direttamente la Terra, una porzione di essa è diretta verso il nostro pianeta. I modelli dell’agenzia americana NOAA e della NASA prevedono che la parte laterale della CME raggiungerà la Terra il 28 ottobre, con la possibilità di provocare tempeste geomagnetiche classe G1.

brillamento cme tempesta geomagnetica 28 ottobre
Previsione SWPC NOAA

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Cos’è un brillamento solare?

Un brillamento solare è un’esplosione di energia sulla superficie del Sole, spesso associata a regioni di forte attività magnetica. Quando le linee magnetiche si intrecciano e rilasciano energia, possono generare brillamenti che emettono radiazioni elettromagnetiche su un’ampia gamma di frequenze. I brillamenti sono classificati in base alla loro intensità, e quelli di classe X sono i più potenti. Questi eventi, oltre ad essere spettacolari, possono influenzare le comunicazioni satellitari e le reti elettriche sulla Terra.

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Cos’è una CME?

La CME, o espulsione di massa coronale, è un fenomeno in cui il Sole emette un’enorme quantità di plasma, composto da particelle cariche come protoni ed elettroni, nello Spazio. A differenza dei brillamenti solari, che consistono principalmente di radiazione elettromagnetica, le CME comportano il rilascio di materia solare vera e propria, che viaggia a velocità estremamente elevate. Quando una CME è diretta verso la Terra, può interferire con il campo magnetico terrestre, creando effetti su larga scala nell’atmosfera e influenzando le tecnologie elettroniche.

Cos’è una tempesta geomagnetica?

Una tempesta geomagnetica è una perturbazione temporanea del campo magnetico terrestre, causata dall’interazione tra il vento solare o una CME e il nostro campo magnetico. Questi eventi, classificati dalla NOAA su una scala da G1 a G5, possono avere vari effetti, come l’aumento dell’attività delle aurore boreali e australi e potenziali danni ai satelliti e alle reti elettriche. Le tempeste di classe G1, come quella prevista per il 28 ottobre, sono relativamente deboli ma possono comunque causare interferenze radio e lievi variazioni nella rete elettrica.

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