Con un tweet, Elon Musk ha delineato una visione audace e ambiziosa per il futuro dell’automobilismo. “Quasi tutti i veicoli saranno puramente elettrici a lungo termine. Le auto a combustione saranno una nicchia, come i cavalli” ha scritto il fondatore di Tesla, infiammando il dibattito sul destino dei veicoli alimentati a combustibili fossili. Ma quali sono le implicazioni di questa previsione e quanto siamo davvero vicini a un mondo dominato da veicoli elettrici?
La fine dell’era dei motori a combustione?
L’idea di Musk non è del tutto nuova, ma rappresenta un passo ulteriore verso una realtà che, fino a pochi anni fa, sembrava fantascientifica. L’analogia con i cavalli, infatti, fa riferimento a come un tempo questi ultimi fossero il mezzo di trasporto dominante, sostituiti poi dall’invenzione delle automobili a combustione. Oggi, Musk prevede che lo stesso destino attende le auto a benzina e diesel, destinate a diventare una curiosità storica, utilizzate forse per hobby o in contesti specifici, proprio come i cavalli.
Il caso norvegese: un record di immatricolazioni elettriche
Nel mese di settembre 2023, la Norvegia ha raggiunto un traguardo storico: il 96,4% di tutte le nuove auto immatricolate nel paese erano puramente elettriche, un aumento rispetto al 90% dell’anno precedente. Questo record rappresenta un esempio lampante della direzione che il mercato automobilistico globale sta prendendo, spinto da politiche governative favorevoli, incentivi economici e un forte impegno per la riduzione delle emissioni di CO₂. In Norvegia, le vendite di auto a combustione interna (ICE) sono ormai marginali, segnalando un futuro in cui i veicoli elettrici potrebbero diventare la norma in molti altri paesi.
Ma ci sono ancora sfide da superare: l’infrastruttura di ricarica, la produzione e smaltimento delle batterie, e l’accessibilità economica per il consumatore medio. Nonostante questi ostacoli, le innovazioni tecnologiche stanno migliorando l’efficienza e abbattendo i costi.
Un mondo a “emissioni zero”?
Uno degli aspetti chiave di questa transizione è la sostenibilità ambientale. I veicoli elettrici sono considerati essenziali per ridurre le emissioni di CO₂, una delle principali cause del cambiamento climatico. Tuttavia, va detto che anche la produzione di batterie richiede risorse non indifferenti, come il litio e il cobalto, che pongono problematiche etiche e ambientali. Ma rispetto ai combustibili fossili, il bilancio complessivo delle emissioni risulta comunque favorevole per l’elettrico.
Le politiche di molti governi, ormai sempre più orientate verso la decarbonizzazione, stanno favorendo incentivi e piani infrastrutturali per accelerare il passaggio ai veicoli elettrici. In Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) include investimenti in nuove colonnine di ricarica e incentivi per l’acquisto di auto elettriche. Anche a livello europeo, il Green Deal prevede che il continente raggiunga la neutralità climatica entro il 2050, un obiettivo che dipende in gran parte dalla transizione verso la mobilità elettrica.
Un futuro da “nicchia” per le auto a combustione?
L’analogia di Musk con i cavalli solleva anche una questione culturale e sociale. Se da un lato è innegabile che le auto elettriche siano il futuro della mobilità, resta da vedere come la società reagirà a questo cambiamento. Le auto a combustione non spariranno dall’oggi al domani: potrebbero sopravvivere come oggetti di lusso, in mercati di nicchia o come “pezzi da collezione“, simili ai cavalli nel mondo moderno.
Alcuni appassionati potrebbero continuare a preferire le auto con motore a scoppio per il loro “fascino vintage” o per il suono caratteristico dei motori a benzina, in modo simile a come oggi alcuni preferiscono il cavallo per sport o svago.