Un innovativo sistema di galleggianti robotici chiamato Biogeochemical (Bgc)-Argo sta rivoluzionando il monitoraggio del fitoplancton marino. Questa rete globale permette di affiancare le osservazioni satellitari con misurazioni sottomarine, scoprendo il fitoplancton nascosto sotto la superficie dell’oceano, come descritto nello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences e condotto da un team della Dalhousie University.
Adam Stoera e Katja Fennela, a capo della ricerca, hanno utilizzato circa 100mila profili d’acqua forniti dai galleggianti Bgc-Argo per analizzare la biomassa del carbonio del fitoplancton e la sua variabilità spaziale e temporale. Secondo gli esperti, il fitoplancton marino è fondamentale per l’ecologia e la biogeochimica terrestre, e comprenderne le dinamiche su larga scala è essenziale per studiare il ciclo del carbonio globale.
Fino a oggi, le osservazioni satellitari sono state lo strumento principale per monitorare la biomassa del fitoplancton, stimando la quantità di clorofilla-a (Chla) in base al colore dell’oceano, un parametro che permette anche di valutare la biomassa di carbonio. Tuttavia, questi satelliti riescono a monitorare solo una piccola porzione della superficie marina, limitando l’accuratezza della stima per la biomassa di fitoplancton nelle profondità oceaniche.
Lo studio ha quindi analizzato lo stock globale di biomassa di fitoplancton in mare aperto, a profondità non raggiungibili dai satelliti. “Abbiamo confrontato i cicli stagionali degli stock di biomassa di carbonio e Chla superficiale,” spiegano gli scienziati, “e i risultati indicano che la clorofilla di superficie non identifica accuratamente la tempistica del picco annuale di biomassa in due terzi dell’oceano.” Lo studio evidenzia l’importanza di un monitoraggio globale e in profondità del fitoplancton, essenziale per comprendere i cambiamenti climatici futuri e gli effetti potenziali degli interventi di geoingegneria, qualora venissero implementati.