Nuove conferme per i progetti e i brevetti di design made in Iuav. Una recente startup dell’Università Iuav di Venezia, presentata lo scorso 25 ottobre all’Università di Verona in occasione del primo Demo Day del Consorzio iNEST (Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est Interconnesso), ha ricevuto il premio per il miglior dispositivo da parte di Gellify, factory di innovazione che sostiene finanzia realtà emergenti: si tratta di rehub, una startup con sede a Murano che “dà nuovo valore agli scarti di vetro non riciclabili”, come spiega Matteo Silverio, founder della startup.
Sviluppata grazie a un’iniziativa del Consorzio iNEST per la generazione e lo sviluppo di startup e spin-off da centri di ricerca, finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per 4 milioni di euro, rehub ha avuto l’opportunità di incontrare una platea di investitori ed esperti del settore con l’obiettivo di ricevere supporto in vista dell’uscita sul mercato.
Tra questi, i membri della giuria del Demo Day: Augusto Coppola di Cloud Accelerator, Alvise Bonivento di Indaco Venture Partners Sgr, Arianna Tibuzzi di Obloo Ventures, Michele Marcaccio di FNDX in rappresentanza di Gellify, Tommaso Maschera di Plug and Play, Alessandro Nitti di CIV (Compagnia per l’Innovazione e i Valori) ed Enrico Filì di CDP Venture Capital SGR.
Rehub nel dettaglio: dagli scarti di vetro a oggetti di design
La soluzione di rehub consiste nel trasformare il vetro di scarto in una pasta lavorabile a temperatura ambiente. “Con questa pasta siamo in grado di produrre un’ampia gamma di nuove soluzioni per il mondo dell’architettura e del design” sostiene Matteo Silverio. I prodotti di rehub sono monomaterici e interamente realizzati con materia prima seconda, privi di plastiche o resine. “In rehub fondiamo tradizione e artigianato con tecnologia e design, seguendo i principi dell’economia circolare – continua Silverio – I nostri prodotti sono unici, sostenibili e raccontano come una tradizione millenaria possa essere la scintilla per un’innovazione travolgente”.
Argo, l’altra startup di Iuav
Insieme a rehub è stata presentata anche la startup Argo: “un dispositivo innovativo progettato per nuotatori e nuotatrici con disabilità visiva”, spiega Daniela Bigon, ricercatrice dell’Università Iuav e cofounder della startup. Questo strumento innovativo offre feedback tramite vibrazioni, avvisando i nuotatori della presenza del bordo vasca e dei galleggianti, facilitando un nuoto più autonomo e sicuro. “Argo risponde efficacemente alle esigenze degli utenti, garantendo comfort e facilità d’uso”, afferma Bigon. L’obiettivo è espandere questa tecnologia a ulteriori discipline sportive: “Argo può essere utilizzato non solo da sportivi, ma anche da persone che necessitano di riabilitazione in acqua o da anziani, per un’attività fisica sicura”.
Il programma di Accelerazione di iNEST promuove la nascita di nuove startup
Argo e rehub sono state selezionate tra oltre 100 idee raccolte tra i principali atenei e istituti di ricerca triveneti. I progetti sono stati sviluppati a partire dallo scorso aprile grazie al programma di Accelerazione di iNEST, un percorso strutturato che trasforma le idee imprenditoriali in realtà di business sostenibili.
Concluso questo programma, per le due startup si apre ora la fase di raccolta fondi, con l’obiettivo di lanciare sul mercato i propri prodotti innovativi.
Tre brevetti Iuav ad alto tasso di innovazione al Maker Faire Rome
Myofab, Controvento Antisismico, Utèros: questi i tre brevetti dell’Università Iuav di Venezia presentati al Make Faire Rome, l’evento che facilita e racconta l’innovazione tecnologica connettendo le persone e le idee, organizzato a Roma al Gasometro dal 25 al 27 ottobre.
Un team di laureate in Design e in Architettura dell’Università Iuav di Venezia ha partecipato alla Fiera presentando tre brevetti del portfolio d’Ateneo:
- Myofab è una protesi mioelettrica di arto superiore che combina estetica e funzionalità, in grado di soddisfare le esigenze di attivazione e di utilizzo di almeno un oggetto; il progetto è particolarmente attento all’estetica della protesi e propone una soluzione in grado di far recuperare mobilità all’utente;
- Controvento antisismico consiste in un sistema reversibile, riadattabile e non invasivo, applicabile a edifici esistenti con struttura a telaio, che permette di salvaguardare un edificio in caso di azioni sismiche. Il sistema è amovibile e minimizza l’intervento sulla struttura in termini di fruibilità, estetica, costi, tempi e manutenzione;
- Utèros ridisegna lo speculum vaginale: l’innovativo divaricatore è monomaterico e monocomponente, con vantaggi per la produzione e il riciclo. Basandosi sugli studi dell’anatomia dell’apparato genitale femminile, ha lo scopo di ridurre l’impatto fisico ed emotivo dello strumento sulle donne, mantenendo l’usabilità per i medici.