Scoperta la chiesa più antica dell’Armenia: risale a 1.700 anni fa

La forma ottagonale ha un importante simbolismo nel cristianesimo primitivo, rappresentando l'ottavo giorno della resurrezione di Gesù
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Gli archeologi hanno portato alla luce le rovine di una chiesa armena risalente a circa 1.700 anni fa, rendendola uno dei più antichi monumenti cristiani conosciuti al mondo. Il team di ricerca, composto da studiosi dell’Università di Munster in Germania e dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Armenia, ha scoperto il sito nel 2023 e ha condotto ulteriori scavi e studi tra settembre e ottobre di quest’anno.

In un comunicato, gli studiosi hanno definito il sito come la chiesa più antica “archeologicamente attestata” in Armenia, evidenziando che rappresenta “prove sensazionali del primo cristianesimo in Armenia“. La chiesa si trova ad Artaxata, un’antica città commerciale che fu capitale del Regno di Armenia fino all’inizio del II secolo.

Le analisi al radiocarbonio delle piattaforme di legno scoperte in loco indicano una datazione risalente alla metà del IV secolo d.C., facendo coincidere temporalmente la chiesa con la cattedrale di Etchmiadzin, patrimonio dell’UNESCO e a lungo considerata la più antica cattedrale del mondo. Tuttavia, come sottolinea Achim Lichtenberger, ricercatore principale del progetto, “non esistono dati archeologici sull’età di Etchmiadzin“. Lichtenberger ha aggiunto che “l’Armenia è il più antico Stato cristiano del mondo. Il nostro monumento testimonia la prima cristianizzazione“.

La chiesa ha una struttura ottagonale, con un diametro di quasi 30 metri, ed è costruita con un pavimento di malta e piastrelle in terracotta. Gli scavi hanno rivelato una notevole quantità di marmo, che si ipotizza sia stato importato dal Mediterraneo. Mkrtich Zardaryan, archeologo dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Armenia, ha spiegato che “le chiese ottagonali erano finora sconosciute qui, ma ci sono molto familiari nella regione del Mediterraneo orientale, dove sono apparse per la prima volta nel IV secolo d.C.“. La forma ottagonale ha un importante simbolismo nel cristianesimo primitivo, rappresentando l’ottavo giorno della resurrezione di Gesù. Era comunemente utilizzata per i battisteri e i santuari dei martiri.

Dal 2018, il team armeno-tedesco è impegnato negli scavi nella pianura di Ararat, nei pressi di Artaxata. Oltre a essere stata un tempo la capitale del regno, l’area ha anche un forte legame con la tradizione cristiana: si racconta che proprio qui Gregorio l’Illuminatore, fondatore della Chiesa apostolica armena, abbia convertito il re Tiridate III al cristianesimo nel 301 d.C.

La regione è anche sede del monastero medievale di Khor Virap, che risale al VII secolo. Il progetto di scavo, finanziato dalla Fondazione tedesca per la ricerca e dall’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Armenia, continuerà almeno fino al prossimo anno, con l’obiettivo di svelare nuovi dettagli sulla storia cristiana della zona e sulla chiesa scoperta.

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