Dal 6 al 13 ottobre 2024, l’Italia accoglie la XII edizione del Festival scientifico nazionale delle Geoscienze, noto anche come Settimana del Pianeta Terra. L’evento rappresenta uno degli appuntamenti più significativi per la divulgazione scientifica nel nostro Paese, coinvolgendo geologi, vulcanologi, meteorologi, ricercatori e il pubblico in generale in un viaggio alla scoperta del pianeta.
Con un ricco programma di oltre un centinaio di GeoEventi sparsi in tutte le regioni, il festival mira a rendere accessibili al grande pubblico le conoscenze scientifiche legate alla Terra, alla sua storia e ai fenomeni naturali che la plasmano. Escursioni tra montagne, boschi e grotte, visite archeologiche, osservazioni astronomiche notturne, laboratori interattivi, incontri con esperti e presentazioni di libri sono solo alcune delle attività previste. Ogni evento è pensato per coinvolgere un pubblico eterogeneo, dalle famiglie agli appassionati, dagli studenti ai curiosi, con lo scopo di promuovere la conoscenza delle scienze della Terra in modo partecipativo e inclusivo.
Tra le numerose iniziative di quest’anno spicca il terzo appuntamento in programma: “Siamo Terra“, una giornata di studio e laboratorio dedicata alla sismica dei Medicane. L’evento, che si terrà il 10 ottobre a Catania, al Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane, presso il Palazzo Centrale dell’Università, rappresenta una delle punte di diamante del festival, focalizzandosi su un tema di grande attualità: i cicloni tropicali che si formano nel Mar Mediterraneo.
Medicane: l’uragano mediterraneo che scuote le coste
Il termine Medicane (MEDIterranean hurriCANE) deriva dalla fusione delle parole “Mediterraneo” e “uragano“. Si tratta di un fenomeno meteorologico estremo che, pur presentando caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali che si sviluppano negli oceani, ha la sua origine nel bacino del Mediterraneo. Negli ultimi decenni, a causa del riscaldamento globale e dell’intensificazione dei cambiamenti climatici, la formazione dei Medicane è divenuta sempre più frequente, rappresentando una minaccia concreta per le regioni costiere del Sud Europa e del Nord Africa.
Uno degli esempi più noti di Medicane è l’uragano Apollo, che ha colpito la Sicilia orientale nell’autunno del 2021, causando inondazioni, forti raffiche di vento e danni diffusi nelle aree costiere. Apollo, come altri cicloni mediterranei, si è formato in seguito all’interazione tra masse d’aria fredda e calda sul Mar Ionio, generando un sistema di bassa pressione capace di provocare fenomeni meteorologici estremamente violenti.
Sismica dei Medicane: ascoltare le onde del mare attraverso la Terra
Il vero cuore dell’evento “Siamo Terra” sarà l’approfondimento dedicato alla cosiddetta sismica dei Medicane. Questo campo di studio, ancora poco conosciuto dal grande pubblico, si basa sulla capacità dei sismometri – strumenti comunemente utilizzati per rilevare i terremoti e l’attività vulcanica – di registrare anche i movimenti delle onde marine generate dai cicloni tropicali. I moti ondosi dei Medicane, infatti, producono un segnale sismico unico che permette agli scienziati di monitorare e studiare questi fenomeni meteo-marini estremi in modo indiretto.
Durante l’incontro, i ricercatori dell’Università di Catania, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’Osservatorio Etneo, illustreranno come il rumore sismico registrato dai sismometri possa fornire informazioni dettagliate sui Medicane, contribuendo non solo a comprendere meglio la loro formazione e il loro comportamento, ma anche a migliorare i sistemi di allerta precoce e di gestione dei rischi.
Il Medicane Apollo sarà il caso studio principale della giornata. Gli scienziati mostreranno come i dati raccolti durante il passaggio di Apollo abbiano permesso di identificare il segnale sismico generato dalle onde marine e come queste informazioni possano essere utilizzate per prevedere l’impatto di future tempeste e ridurre il rischio di danni alle popolazioni costiere.
Un laboratorio interattivo per gli studenti
Il laboratorio di Catania non sarà solo un’occasione per discutere delle ultime scoperte scientifiche, ma anche un momento di apprendimento attivo per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado. L’evento mira infatti a coinvolgere direttamente i giovani, introducendoli al mondo della geofisica e delle scienze ambientali attraverso un approccio pratico e interattivo.
Durante la giornata, i partecipanti avranno l’opportunità di assistere a dimostrazioni sull’uso dei sismometri e di altri strumenti di monitoraggio, scoprendo come questi vengano impiegati per rilevare e interpretare i segnali sismici. Saranno inoltre organizzati laboratori didattici per permettere agli studenti di sperimentare in prima persona le tecniche di analisi dei dati sismici e di comprendere meglio le dinamiche che regolano i fenomeni atmosferici estremi.
L’obiettivo dell’incontro è quello di sensibilizzare le nuove generazioni sulle sfide poste dai cambiamenti climatici e sui rischi legati ai fenomeni meteorologici estremi, fornendo loro gli strumenti per comprendere la complessità del sistema Terra e l’importanza di un approccio scientifico per affrontare i problemi globali.
“Siamo Terra” offrirà dunque un’occasione unica per riflettere sulla fragilità del nostro pianeta e sui modi in cui la scienza può aiutarci a prevedere e mitigare i rischi legati agli eventi estremi. Una riflessione che diventa ogni anno più urgente, alla luce delle sfide globali poste dai cambiamenti climatici, dalle tempeste e dai disastri naturali.