Sfregiata preziosissima rocca delle Dolomiti alle Tre Cime di Lavaredo: “Tourists go home”, “il primo ad andarsene deve essere lui”

Brutto risveglio stamani sulle Dolomiti, sfregiato il grande masso di dolomia nel quale erano state scoperte due impronte di dinosauro
MeteoWeb

Una scritta “Tourists go home“, turisti tornatevene a casa, è stata scoperta sul grande masso di dolomia nel quale erano state scoperte due impronte di dinosauro, sul versante meridionale delle Tre Cime di Lavaredo. La zona – riferisce il Corriere delle Alpi – è a metà strada tra il rifugio Auronzo e il rifugio Lavaredo. La scoperta dello sfregio è stata fatta da Moreno Pesce, alpinista e atleta paralimpico di origine veneziana.

Pesce ha scoperto la scritta durante una camminata di allenamento e ha diffuso un video nel quale sottolinea che “per le Tre Cime è un risveglio non bello“. La roccia con le impronte è posizionata verticalmente lungo il sentiero. Sono orme di Eubrontes, un carnivoro molto possente simile all’Allosauro, risalente al Triassico.

Il primo che dovrebbe rimanere a casa è l’autore di un simile gesto, se confonde la libertà di pensiero con quella di vivere la montagna sfregiando le cime più belle del mondo. Ognuno è libero di esprimere le sue idee ma ci sono i modi e i canali corretti per farlo; deturpare un tesoro comune, riconosciuto patrimonio dell’umanità, certamente non lo è. Ed è anche un pessimo esempio“. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, condanna la scritta “Tourists go home” che un ignoto ha tracciato con un pennarello indelebile sulle orme fossili di dinosauro alle Tre Cime di Lavaredo. “Non solo – prosegue Zaia in una nota – è stata deturpata soltanto la roccia, ma addirittura una testimonianza preistorica. Ci troviamo di fronte a un atto assolutamente censurabile. Conto che il protagonista si renda conto di cosa ha fatto e se ne ravveda. Ringrazio gli sportivi che hanno scoperto e segnalato questo ‘graffito’, che spero possa essere cancellato. Dimostrare interesse a difendere le montagne da un eccesso di presenze turistiche ferendole con scritte permanenti in siti fragili e unici non è proprio una dimostrazione di rispetto o d’amore verso le nostre ‘terre alte’. Certamente il turismo deve essere garantito in modo sostenibile ma è vita per le nostre vallate. Gli sfregi – conclude – sono solo un incomprensibile insulto“.

Condividi