L’estate del 2022 sarà ricordata come una delle più intense e devastanti in termini di siccità in Europa. Durante questo periodo, vaste aree del continente hanno subito un drastico prosciugamento del suolo, alimentando un dibattito su quanto il cambiamento climatico abbia contribuito a intensificare questo fenomeno estremo. Un team di ricerca ha confermato che oltre il 30% dell’intensità e dell’estensione geografica della siccità è direttamente attribuibile al cambiamento climatico indotto dall’uomo.
Le condizioni di siccità che hanno caratterizzato il 2022 sono state aggravate da un calo costante dei livelli di umidità del suolo, già in declino negli anni precedenti a causa del riscaldamento globale. Secondo i ricercatori, il deficit di umidità simulato nel suolo nei primi due metri di profondità, nelle regioni dell’Europa centrale e meridionale, è stato stimato intorno a 280 chilometri cubi d’acqua, un volume equivalente a circa 120 milioni di piscine olimpioniche. Questo dato impressionante riflette la portata del problema, accentuato dall’assenza di precipitazioni tra marzo e agosto.
La siccità ha colpito un’area di circa 1,64 milioni di chilometri quadrati, pari al 29% della superficie dell’Europa centrale e meridionale, una zona più vasta rispetto a qualsiasi evento simile registrato dal 1960. “Le nostre simulazioni mostrano che la siccità del 2022 è stata la più grave dal 1960“, ha dichiarato Emanuele Bevacqua, uno dei ricercatori coinvolti nello studio. Inoltre, l’acqua disponibile nel terreno ha raggiunto il livello più basso dall’inizio delle osservazioni satellitari nel 2002.
Le cause di questa siccità estrema sono legate a condizioni meteorologiche anomale. Ampie zone d’Europa hanno ricevuto pochissime precipitazioni nei mesi primaverili ed estivi, e le ondate di calore hanno ulteriormente peggiorato la situazione. Le temperature medie estive nell’Europa centrale e meridionale sono state di 1,9°C superiori rispetto alla media del periodo 1981-2010, intensificando la perdita di umidità del suolo e riducendo i volumi di deflusso.
“Mentre il deficit di precipitazioni è stato un fattore chiave, le temperature elevate hanno contribuito in modo significativo ad aggravare la siccità“, ha sottolineato un ricercatore dell’UFZ (Centro Helmholtz per la ricerca ambientale). L’effetto combinato di una carenza di piogge e ondate di calore prolungate ha creato un circolo vizioso, rendendo il suolo sempre più arido.
In sintesi, la siccità dell’estate 2022 rappresenta un chiaro esempio di come il cambiamento climatico stia influenzando in modo diretto e drammatico gli eventi meteorologici estremi. L’aumento delle temperature globali e la conseguente riduzione dell’umidità del suolo suggeriscono che tali eventi potrebbero diventare sempre più frequenti e intensi in futuro, con gravi implicazioni per l’ecosistema e le attività umane in tutta Europa.