Il Cile ha ufficialmente aderito agli Accordi Artemis, durante una cerimonia presso la sede della NASA a Washington. Diventando il 47° Paese e il 7° in Sud America a unirsi all’iniziativa, il Cile ha riaffermato il suo impegno per un’esplorazione spaziale responsabile a beneficio di tutta l’umanità. Alla cerimonia hanno partecipato il capo della NASA Bill Nelson, il ministro cileno della scienza, tecnologia, conoscenza e innovazione Aisén Etcheverry, e l’ambasciatore cileno negli Stati Uniti Juan Gabriel Valdés. Il ministro Etcheverry ha firmato il documento a nome del governo cileno, sottolineando l’importanza della partecipazione del Cile in questo progetto internazionale. “Ciò segna una tappa fondamentale per il nostro Paese,” ha dichiarato Etcheverry, “soprattutto perché il nostro governo è impegnato a promuovere lo sviluppo tecnologico come pilastro della strategia nazionale”.
Con l’adesione agli Accordi Artemis, il Cile si apre a nuove opportunità nel settore scientifico e tecnologico, mettendo a disposizione la sua esperienza in campi chiave come l’astrobiologia, la geologia e la mineralogia. “Questi ambiti di eccellenza scientifica, in cui il Cile ha dimostrato competenza, sono cruciali per l’esplorazione e la colonizzazione spaziale,” ha aggiunto Etcheverry.
Gli Accordi Artemis, promossi dagli Stati Uniti e firmati inizialmente nel 2020 da 8 nazioni, stabiliscono un quadro di principi che incoraggiano l’utilizzo dello Spazio a beneficio dell’umanità. Basati sul Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico, includono altre convenzioni e accordi, come la Registration Convention, il Rescue and Return Agreement, oltre a promuovere la libera diffusione dei dati scientifici.
Bill Nelson ha espresso soddisfazione per il sostegno cileno all’iniziativa: “Gli Stati Uniti hanno da lungo tempo studiato le stelle dal grande deserto di Atacama. Ora andremo insieme verso le stelle, in sicurezza e responsabilmente, creando nuove opportunità di cooperazione internazionale”.