Tra il 21 e il 22 ottobre 2024 avremo l’opportunità di assistere al picco di uno degli eventi celesti più affascinanti dell’anno: lo sciame meteorico delle Orionidi. Questo fenomeno, che si verifica annualmente tra il 2 ottobre e il 7 novembre, raggiunge il suo culmine in queste date, offrendo uno spettacolo notturno unico, generato dai detriti della celebre cometa di Halley.
Il fenomeno delle Orionidi
Gli sciami meteorici si verificano quando la Terra attraversa le scie di polvere lasciate dalle comete durante i loro viaggi nel Sistema Solare. Nel caso delle Orionidi, si tratta delle particelle rilasciate dalla cometa di Halley, un nome che risuona nella storia dell’astronomia grazie alla sua ciclica apparizione visibile dalla Terra ogni 76 anni circa. Sebbene la cometa si trovi attualmente ben oltre l’orbita di Nettuno, le tracce del suo passaggio continuano a manifestarsi annualmente attraverso le Orionidi e le Eta Aquaridi, altro sciame associato a Halley che si osserva a maggio.
Quando la Terra attraversa queste particelle, le minuscole polveri entrano a contatto con l’atmosfera a velocità estremamente elevate, bruciando, e creando le scie luminose che vediamo nel cielo notturno. Le meteore sembrano irradiarsi da un punto specifico nel cielo, chiamato radiante, che per le Orionidi si trova vicino alla costellazione di Orione, in prossimità della stella Betelgeuse.
Le sfide di quest’anno
Nonostante la visibilità delle Orionidi sia garantita in buona parte del mondo, l’osservazione del fenomeno richiede un po’ di pazienza e attenzione. La costellazione di Orione sorge dopo la mezzanotte, il che significa che l’osservazione ottimale avverrà nelle prime ore del mattino. Tuttavia, nel 2024, un elemento naturale potrebbe disturbare lo spettacolo: la Luna, ancora vicina alla fase piena, potrebbe ridurre la visibilità delle meteore più deboli, rendendo più difficile ammirare l’intero spettacolo.
Un aspetto interessante dell’osservazione di quest’anno è la presenza di 2 pianeti luminosi nei pressi del radiant3 delle Orionidi: Giove e Marte. Questi corpi celesti, con la loro brillantezza, offriranno ulteriori punti di riferimento e renderanno l’attesa per le meteore più coinvolgente.
Caratteristiche delle Orionidi
Ogni sciame meteorico ha caratteristiche uniche, e le Orionidi non fanno eccezione. Con una Velocità Oraria Zenitale (ZHR, Zenith Hourly Rate) che varia tra 25 e 37 meteore all’ora durante il picco, lo sciame non è tra i più intensi dell’anno, se paragonato a giganti come le Geminidi di dicembre o le Perseidi di agosto. Tuttavia, la durata prolungata delle Orionidi, che coprono un periodo di oltre un mese, offre più opportunità di osservazione, anche se si dovesse mancare il picco esatto.
Come osservare le Orionidi
Per godersi al meglio lo spettacolo, si consiglia di scegliere un luogo lontano dalle luci della città, in modo da ridurre l’inquinamento luminoso. L’assenza di ostacoli visivi e un orizzonte libero verso Est, dove sorge la costellazione di Orione, possono massimizzare le probabilità di avvistare le meteore. Anche se il picco cade tra il 21 e il 22 ottobre, lo sciame sarà visibile anche nei giorni successivi, seppur con minore intensità.
In sostanza, le Orionidi rappresentano un appuntamento imperdibile per chiunque voglia godersi un momento di meraviglia celeste. Nonostante le sfide legate alla visibilità e alla Luna, il cielo di ottobre ci regalerà ancora una volta la possibilità di ammirare una pioggia di meteore che porta con sé un frammento di storia cosmica.