Un team di ricercatori ha recentemente identificato nel cervello un vero e proprio “archivio” delle paure, in grado di memorizzare individui e situazioni percepite come minacciose. Questo importante studio, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience e condotto dalla Columbia University, ha portato alla luce meccanismi cerebrali cruciali non solo per la vita quotidiana, ma anche per comprendere meglio diversi disturbi legati all’ansia, come il disturbo da stress post-traumatico.
L'”archivio delle paure” del cervello
L’indagine si è concentrata sul comportamento di topi di fronte a situazioni sociali stressanti, esaminando cosa accadeva contemporaneamente nell’ippocampo, la regione del cervello chiave per la memoria sia nei roditori che negli esseri umani. In particolare, l’ippocampo presenta due aree fondamentali per la capacità di ricordare individui e luoghi significativi. È qui che i ricercatori hanno scoperto l’archivio delle paure. I risultati dimostrano che queste aree non solo registrano memorie semplici, ma anche aspetti più complessi della memoria sociale, come la capacità di discernere tra un individuo innocuo e uno potenzialmente pericoloso.
Pegah Kassraian, a capo dello studio, afferma: “È vitale per tutte le specie che vivono in comunità sociali, compresi i topi e gli esseri umani, avere memorie sociali che possano aiutare a evitare esperienze future che potrebbero rivelarsi dannose, mantenendoci al contempo aperti a individui che potrebbero essere utili: i ricordi spaventosi sono importanti per la sopravvivenza e aiutano a mantenerci al sicuro“.
Inoltre, Steven Siegelbaum, co-autore della ricerca, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta per il trattamento di alcune forme di ansia: “È possibile che i sintomi di ansia sociale siano legati proprio all’incapacità di discriminare tra chi rappresenta una minaccia e chi non lo è“.
Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti verso la comprensione e il trattamento di disturbi legati all’ansia, aprendo la strada a potenziali nuove terapie per migliorare la vita di coloro che ne soffrono.