Viaggio negli oceani compromessi: l’allarme di Giovanni Soldini sul riscaldamento globale

L'aumento delle temperature oceaniche sta portando a fenomeni di deossigenazione, cioè una riduzione della quantità di ossigeno disciolto nelle acque, fondamentale per la vita marina
MeteoWeb

Il 2024 si è rivelato l’anno più caldo mai registrato, con effetti drammatici sugli equilibri climatici del pianeta. Questo aumento delle temperature ha portato a fenomeni estremi come incendi, uragani, siccità e, soprattutto, ha avuto un impatto significativo sugli oceani. In questo contesto, il celebre navigatore Giovanni Soldini ha compiuto un viaggio attorno al mondo a bordo del trimarano Maserati Multi70 per documentare lo stato di salute dei mari, mettendo in luce la grave crisi ambientale che stiamo affrontando.

Il viaggio di Soldini lo ha condotto attraverso le aree più remote e affascinanti dell’oceano, ma anche in quelle più compromesse da cambiamenti climatici senza precedenti. Il riscaldamento delle acque marine è infatti uno dei segnali più preoccupanti del cambiamento climatico in atto. Nel 2024, per il nono anno consecutivo, le temperature degli oceani sono state più elevate rispetto all’anno precedente, confermando una tendenza in crescita e apparentemente inarrestabile.

Il riscaldamento globale non interessa soltanto la terraferma, ma anche le acque marine, e le conseguenze sono molteplici. L’aumento delle temperature oceaniche sta portando a fenomeni di deossigenazione, cioè una riduzione della quantità di ossigeno disciolto nelle acque, fondamentale per la vita marina. Questo fenomeno, associato all’acidificazione degli oceani causata dall’assorbimento di anidride carbonica, sta minacciando interi ecosistemi, dalle barriere coralline alle riserve ittiche, con gravi ripercussioni anche per le comunità costiere che dipendono dalla pesca.

Un altro effetto del riscaldamento delle acque è l’innalzamento del livello del mare. Questo fenomeno non è dovuto soltanto alla fusione dei ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia, ma anche alla dilatazione termica dell’acqua. L’acqua calda occupa più spazio rispetto all’acqua fredda, contribuendo così a un innalzamento dei livelli marini. Questo rappresenta una minaccia diretta per le città costiere di tutto il mondo, che vedono aumentare il rischio di inondazioni e la progressiva erosione delle coste.

Il viaggio di Soldini non si è limitato alla raccolta di dati scientifici, ma ha anche avuto lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della crisi climatica. Attraverso testimonianze dirette e documentazione visiva, il navigatore ha mostrato come l’impatto del cambiamento climatico sugli oceani sia evidente e drammatico, con conseguenze che si manifestano non solo in aree lontane, ma anche nei nostri mari.

Il 2024 segna dunque un punto di non ritorno nella lotta al cambiamento climatico, e l’aumento delle temperature oceaniche non è un fenomeno temporaneo destinato a rientrare nella normalità. Se non verranno intraprese misure drastiche a livello globale, gli equilibri degli oceani potrebbero essere compromessi in maniera irreversibile, con effetti devastanti per l’intero pianeta. L’impresa di Giovanni Soldini, oltre a essere una straordinaria impresa umana, è anche un grido d’allarme affinché la società prenda coscienza dell’urgenza di agire per proteggere gli oceani e, con essi, il futuro dell’umanità.

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