Il progetto Starlink di SpaceX, sotto la guida di Elon Musk, ha portato al lancio di migliaia di satelliti nell’orbita terrestre bassa (LEO) con l’ambizioso obiettivo di offrire internet ad alta velocità su scala globale. Nonostante l’innovazione tecnologica che rappresenta, il progetto ha sollevato serie preoccupazioni legate all’inquinamento spaziale e agli impatti ambientali. Recentemente, un gruppo di oltre 100 ricercatori ha inviato una richiesta formale alla Federal Communications Commission (FCC) per chiedere la sospensione temporanea dei lanci di nuovi satelliti Starlink, fino a quando non sarà condotta una revisione ambientale completa. La lettera sottolinea l’urgenza di valutare a fondo le conseguenze di questi lanci, evidenziando come il ritmo attuale possa sfociare in un’emergenza ambientale, con un incremento notevole di emissioni di gas e metalli nocivi nell’atmosfera.
Uno dei punti più critici sollevati dagli scienziati riguarda l’inquinamento atmosferico derivante dal rientro dei satelliti Starlink. Al termine del loro ciclo di vita, i satelliti rientrano nell’atmosfera e si disintegrano, rilasciando ossido di alluminio in grandi quantità. Questo fenomeno può avere effetti dannosi sullo strato di ozono e alterare l’albedo della Terra, con potenziali ripercussioni sul clima globale.
Un’altra questione rilevante è l’inquinamento radio causato dai satelliti. Le emissioni radio non intenzionali prodotte dai dispositivi Starlink sono 32 volte superiori a quelle dei satelliti di generazioni precedenti. Questo aumento del rumore radio disturba le osservazioni degli astronomi, rendendo difficile la rilevazione di segnali radio deboli provenienti da sorgenti cosmiche come stelle e buchi neri.
L’impatto a lungo termine dell’inquinamento spaziale resta incerto, ma l’aumento del numero di satelliti e lanci comporta un rischio crescente. Le proiezioni indicano che entro il 2030 potrebbero essere lanciati fino a 58.000 satelliti, amplificando notevolmente i rischi per l’ambiente e per le future attività di osservazione spaziale. Questi dati sottolineano l’importanza di una regolamentazione più rigorosa e di un approccio sostenibile per mitigare i potenziali danni ambientali legati ai programmi di espansione spaziale.