Il 27 novembre 1971 la sonda sovietica Mars 2 raggiunse Marte, segnando un’importante tappa nella corsa verso il Pianeta Rosso. Tuttavia, nonostante l’atterraggio sulla superficie marziana, la missione non riuscì a fornire dati utili. Mars 2 faceva parte di un ambizioso programma sovietico volto a esplorare Marte, ma l’atterraggio della sonda si concluse in un fallimento tecnico. Il veicolo, lanciato dall’Unione Sovietica, entrò nell’orbita di Marte con successo, ma la discesa verso la superficie, realizzata mediante un paracadute, non andò come previsto. Il lander, che avrebbe dovuto studiare il suolo marziano, si schiantò, impedendo la raccolta di informazioni scientifiche vitali.
Nonostante ciò, Mars 2 non fu una missione completamente vana: la sonda principale della missione riuscì a trasmettere dati utili durante il suo volo in orbita. La sua “gemella”, Mars 3, lanciata successivamente, ottenne risultati più significativi, includendo il primo atterraggio riuscito su Marte, anche se con limitato successo nella trasmissione dei dati.
Il fallimento di Mars 2 dimostrò le difficoltà intrinseche nell’esplorazione marziana, ma anche la determinazione sovietica e il continuo progresso nella tecnologia spaziale, che avrebbe condotto, negli anni successivi, a missioni più fruttuose.