Il 29 novembre 1961 il lancio di Mercury-Atlas 5 con a bordo lo scimpanzé Enos

Mercury-Atlas 5 aprì la strada alla storica missione di John Glenn nel febbraio 1962
MeteoWeb

Il 29 novembre 1961 la NASA segnò un momento cruciale nella corsa allo Spazio con il lancio della missione Mercury-Atlas 5. A bordo della capsula Mercury c’era Enos, uno scimpanzé addestrato a svolgere compiti complessi in condizioni di microgravità. La missione aveva l’obiettivo di testare la capacità di un organismo vivente di resistere a un volo orbitale, in vista delle future missioni con astronauti umani.

La capsula completò 2 orbite terrestri in un viaggio durato poco più di 3 ore, prima di ammarare nell’Oceano Atlantico, al largo di Porto Rico. Durante la missione, Enos eseguì con successo una serie di compiti semplici, dimostrando che il controllo umano delle operazioni era possibile anche in assenza di gravità.

Nonostante alcuni problemi tecnici, come un malfunzionamento nel sistema di controllo termico e un guasto al dispositivo di punizione e ricompensa per Enos, la missione fu considerata un successo. Gli scienziati acquisirono dati fondamentali sulla fisiologia e il comportamento durante il volo spaziale.

Il coraggio e l’intelligenza di Enos lo resero un simbolo della determinazione scientifica di quell’epoca. Mercury-Atlas 5 aprì la strada alla storica missione di John Glenn nel febbraio 1962, quando un astronauta americano orbitò per la prima volta intorno alla Terra.

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