L’Agenzia Italia Meteo a “Fuori dal coro”: “ente fantasma che butta i nostri soldi”

A 7 anni dalla sua istituzione, l’Agenzia Italia Meteo è ancora ai blocchi di partenza, mentre si spendono tanti soldi pubblici
MeteoWeb

Nella puntata del 13 novembre di “Fuori dal coro”, in onda su Rete 4, si è parlato dell’Agenzia Meteo Italia. Istituita nel 2017 con un finanziamento di 1,4 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica, avrebbe dovuto essere l’azienda pubblica per il servizio nazionale di meteorologia civile, un punto di riferimento per le allerte meteo nel Paese, ma in realtà non è mai entrata in funzione.Uno scatolone vuoto”, la definisce il conduttore e giornalista Mario Giordano nel lanciare il servizio di Marco Agostini. La sede dell’agenzia è a Bologna, in Emilia Romagna, terra funestata da alluvioni devastanti nell’ultimo anno e mezzo. L’obiettivo dell’Agenzia Italia Meteo è “fare ricerca e coordinare servizi di previsione regionali in modo da avere avvisi meteo più tempestivi, utili per evitare catastrofi economiche e umane”, riporta il servizio, nel quale si evidenzia che i cittadini a Bologna non sono a conoscenza dell’ente, nonostante a suo tempo fosse stato annunciato in pompa magna come una rivoluzione in campo meteorologico.

A 7 anni dalla sua istituzione, però, l’agenzia è ancora ferma ai blocchi di partenza: non ha ancora dipendenti ma solo un direttore, Carlo Cacciamani, in carica dal 2021. Un anno fa, intervistato sempre da “Fuori dal Coro”, Cacciamani aveva previsto l’entrata in funzione dell’Agenzia Italia Meteo entro un anno, ma non è ancora cambiato nulla. Questa volta, alla richiesta di nuove risposte sullo stato dell’ente, Cacciamani si rifiuta di rispondere.

Dal servizio, emergono spese dell’agenzia per consulenze e collaborazioni tecniche, viaggi e convegni, ma anche affitti, ben 116mila euro all’anno da pagare alla Regione Emilia Romagna per gli uffici di Bologna. Insomma, uno spreco di soldi pubblici senza che l’Agenzia Italia Meteo sia davvero in funzione, a sette anni dalla sua istituzione. Intanto, il Ministero dell’Università ha stanziato altri 1,8 milioni di euro per l’agenzia che dovrebbero servire per assumere entro fine mese i primi 25 dipendenti.

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