Uno studio della RMIT University, pubblicato su Nature Communications, ha analizzato la copertura arborea in 8 città seguendo la regola “3-30-300”. Questa norma per città sostenibili richiede che ogni edificio abbia vista su 3 alberi, si trovi in un’area con il 30% di copertura arborea e a 300 metri da un parco. Singapore eccelle in tutti e 3 i parametri, con il 75% di copertura arborea, mentre Amsterdam è ultima con il 0%. Anche città come New York, Buenos Aires e Denver mostrano carenze significative.
La ricerca evidenzia che una copertura arborea insufficiente ha gravi conseguenze per la salute fisica e mentale, oltre a peggiorare fenomeni come il surriscaldamento urbano e le inondazioni. Secondo il ricercatore Thami Croeser, servirebbe almeno il 40% di copertura per abbassare le temperature urbane, ma la maggior parte degli edifici studiati non raggiunge nemmeno il 30%. La pianificazione urbana tende a privilegiare infrastrutture come cavi e tubature rispetto alla crescita degli alberi, con spazi inadeguati e suoli compattati.
Croeser propone di ripensare la progettazione urbana, dando priorità alla crescita degli alberi e alla qualità del terreno, per rendere il “30%” un obiettivo realizzabile e promuovere infrastrutture verdi più efficaci.