Un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research Oceans il 31 ottobre 2024 ha rivelato un’accelerazione significativa nella circolazione oceanica superficiale nel Pacifico equatoriale. Questo cambiamento, osservato nell’arco degli ultimi 30 anni, è il risultato dell’intensificazione dei venti atmosferici che soffiano su questa area, con conseguenze potenzialmente rilevanti sui modelli climatici, in particolare sulla dinamica di eventi come El Niño e La Niña.
I risultati principali dello studio
La ricerca, condotta dal team di Franz Philip Tuchen dell’Università di Miami in collaborazione con il NOAA, ha analizzato tre decenni di dati oceanici e atmosferici provenienti da una varietà di fonti: satelliti, boe di ormeggio e boe di superficie distribuite nell’oceano Pacifico. I dati raccolti hanno permesso di evidenziare cambiamenti significativi nelle correnti superficiali del Pacifico centrale. In particolare, è stato riscontrato che le correnti che si dirigono verso ovest hanno accelerato di circa il 20% nell’area equatoriale centrale, mentre quelle che si muovono verso nord e sud rispetto all’equatore hanno subito incrementi rispettivamente del 60% e del 20%.
Un nuovo profilo per il termoclino equatoriale
Uno dei risultati più rilevanti dello studio è l’approfondimento del termoclino equatoriale, una fascia oceanica particolarmente sensibile per il ciclo di El Niño-Oscillazione Meridionale (ENSO). Questo strato di transizione tra le acque superficiali più calde e quelle più profonde e fredde ha mostrato un cambiamento nella sua struttura, suggerendo una maggiore stabilità termica. Questo fenomeno potrebbe avere conseguenze importanti per la variabilità dell’ENSO, influenzando la frequenza e la distribuzione degli eventi El Niño e La Niña.
Potenziali conseguenze sui modelli climatici
L’accelerazione delle correnti oceaniche e la modifica del termoclino potrebbero contribuire a ridurre l’ampiezza degli eventi ENSO nel Pacifico orientale, favorendo invece una maggiore incidenza di eventi El Niño nel Pacifico centrale. Tale evoluzione potrebbe alterare i modelli climatici sia regionali che globali, con potenziali impatti sulle condizioni atmosferiche, dalla distribuzione delle precipitazioni alle variazioni di temperatura. Questo effetto potrebbe amplificare la complessità delle previsioni climatiche e aumentare le difficoltà nella gestione dei rischi climatici legati a eventi estremi.
Un valore aggiunto per la ricerca climatologica
Lo studio rappresenta un’importante avanzamento nella comprensione delle dinamiche oceaniche grazie all’analisi di dati che si estendono su un arco temporale più lungo rispetto agli studi precedenti, includendo un ulteriore decennio di osservazioni. Questa estensione temporale permette di individuare tendenze di lungo periodo con maggiore precisione, contribuendo a costruire un quadro dettagliato delle trasformazioni in atto negli oceani e nei sistemi atmosferici.
In conclusione, questi risultati mettono in luce l’importanza della circolazione oceanica del Pacifico equatoriale nella regolazione del clima globale. Gli effetti osservati offrono nuove informazioni sulle interazioni complesse tra oceano e atmosfera e le loro implicazioni su scala planetaria.