Allerta Meteo Alpi: +0,5°C a 4560 m e prati senza neve in pieno novembre

L’assenza di neve è evidente, con prati alpini che appaiono ancora gialli e privi della caratteristica copertura nevosa. Anche i sentieri ad alta quota vedono una presenza insolita di escursionisti in maniche corte, segno di temperature insolitamente miti
MeteoWeb

Sabato 2 novembre, un radiosondaggio effettuato a Payerne, sulle Alpi svizzere, ha registrato un nuovo record per il mese di novembre: l’isoterma di 0°C è stata rilevata a 4284 metri di altitudine. Questo valore rappresenta un primato per la stagione autunnale negli ultimi 70 anni e conferma la tendenza all’innalzamento della quota dello zero termico, un fenomeno osservato con crescente preoccupazione negli ultimi anni.

La situazione sulle Alpi italiane è altrettanto anomala. Alla Capanna Margherita, a 4560 metri, la temperatura attuale fa registrare +0,5°C, un valore insolito per questo periodo dell’anno. L’assenza di neve è evidente, con prati alpini che appaiono ancora gialli e privi della caratteristica copertura nevosa. Anche i sentieri ad alta quota vedono una presenza insolita di escursionisti in maniche corte, segno di temperature insolitamente miti, che si registrano anche oltre i 2000 metri.

Questa nuova rilevazione di zero termico a quote eccezionali si aggiunge a una serie di eventi estremi che hanno interessato le Alpi negli ultimi anni. Nel luglio 2023, lo zero termico sulle Alpi svizzere aveva raggiunto i 5184 metri, un record senza precedenti. In Piemonte, nell’agosto 2024, è stato toccato il livello di 5206 metri, sfiorando il massimo storico di 5296 metri registrato nove anni prima. Questi dati evidenziano un trend chiaro e preoccupante: la quota dello zero termico continua a salire, segnalando un riscaldamento delle temperature in alta quota.

Le implicazioni per l’ambiente alpino sono molteplici e di grande rilevanza. In primo luogo, l’innalzamento dello zero termico accelera la fusione dei ghiacciai. Con il riscaldamento delle temperature, la neve si trasforma rapidamente in acqua, riducendo il volume dei ghiacciai e minacciando la loro sopravvivenza. Inoltre, la flora e la fauna alpine stanno subendo cambiamenti significativi: l’assenza di neve e le temperature elevate stanno alterando gli habitat naturali, con conseguenze potenzialmente irreversibili per le specie adattate a climi freddi.

Anche il turismo risente di queste trasformazioni. Le stagioni sciistiche, già messe alla prova dalla scarsità di neve, potrebbero subire ulteriori riduzioni, mentre l’aumento delle temperature favorisce la crescita delle attività turistiche estive, anche ad altitudini elevate.

Questi record stagionali e annuali evidenziano l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico. Le Alpi stanno vivendo trasformazioni rapide, con potenziali ripercussioni a lungo termine su ecologia, economia e cultura. È fondamentale intensificare le misure per mitigare il cambiamento climatico e promuovere strategie di adattamento che proteggano le comunità alpine e gli ecosistemi montani da un futuro sempre più incerto e vulnerabile.

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