Le rilevazioni satellitari del progetto Copernicus Marine Service del 10 novembre 2024 rivelano un Mediterraneo più caldo del normale, con una situazione anomala che copre vaste aree marine. Le mappe delle anomalie termiche mostrano un colore rosso intenso, indicativo di settori in cui la temperatura del mare è di diversi gradi superiore rispetto alla media storica. Questa tendenza preoccupa poiché il calore eccessivo immagazzinato nelle acque può contribuire ad alimentare eventi meteorologici estremi.
Nel dettaglio, le temperature medie registrate nei principali bacini del Mediterraneo risultano significativamente sopra i valori tipici di questo periodo. Nel Mar Tirreno, ad esempio, la temperatura media attuale è di 21,9°C, ben +2,2°C rispetto ai 19,7°C che rappresentano la media stagionale. Situazione simile anche nel Mar Adriatico, dove la temperatura superficiale ha raggiunto 19,5°C, contro una media storica di 17,2°C, segnando così un’anomalia di +2,3°C. Anche il Mar Ionio mostra un aumento significativo: con una temperatura media di 22,2°C, è più caldo di 2,1°C rispetto al valore medio stagionale di circa 20°C.
L’impatto di queste temperature anomale non riguarda solo la vita marina e la biodiversità, ma rappresenta anche un fattore di rischio per il clima dell’intera regione. Con mari così caldi, l’energia disponibile per eventuali perturbazioni aumenta considerevolmente. La presenza di acque insolitamente calde favorisce l’evaporazione, incrementando l’umidità nell’atmosfera, e, di conseguenza, la possibilità che si formino e intensifichino fenomeni come tempeste o temporali violenti. Questa condizione potrebbe portare a eventi meteorologici più intensi, con potenziali effetti devastanti sulle zone costiere e sui territori limitrofi.
Gli scienziati del Copernicus Marine Service monitorano costantemente questi cambiamenti, sottolineando l’importanza di comprendere e mitigare le conseguenze di tali fenomeni. Il riscaldamento marino è infatti un chiaro segnale dell’influenza dei cambiamenti climatici, che richiede risposte rapide e concrete. La situazione attuale del Mediterraneo rappresenta un ulteriore richiamo alla necessità di adottare politiche ambientali volte a ridurre le emissioni di gas serra e a limitare l’innalzamento delle temperature, non solo atmosferiche ma anche marine.
In sintesi, i dati raccolti mostrano un Mediterraneo che sta rispondendo ai cambiamenti climatici con temperature fuori scala, con ripercussioni che potrebbero essere gravi e durature per l’intero ecosistema e per la popolazione umana.