Il Consorzio dei canali di Bologna fa sapere che a seguito dell’alluvione del 19 ottobre “il Canale di Reno ha subito danni ingenti, tali da rendere impossibile una riapertura in tempi brevi. Le criticità riscontrate lungo il canale sono molteplici e richiedono interventi straordinari complessi, che necessitano di un arco temporale di settimane”, scrive il Consorzio in una nota. Le conseguenze dell’alluvione “hanno interessato diversi punti strategici. In particolare, si segnalano movimenti franosi sulla sponda destra, all’altezza del paraporto Scaletta, nel Comune di Casalecchio di Reno – continua la nota – ed episodi di instabilità delle murature storiche in laterizio tra via Caravaggio e la Certosa, per le quali occorreranno valutazioni specifiche caso per caso. Si evidenziano anche danni alla Canaletta Ghisiliera, dovuti all’esondazione del tratto a valle del torrente Ravone”.
La problematica “più grave“, scrive ancora il Consorzio, “riguarda i tratti sotterranei del canale, tra la Certosa e via Riva di Reno, dove l’apporto eccezionale di fango e detriti, ad oggi stimato in oltre 3.000 tonnellate, provenienti dal rio Meloncello e dal torrente Ravone, ha completamente ostruito il canale, che prima dell’evento risultava completamente libero”. Questo materiale “impedisce lo smaltimento dell’acqua accumulata a monte, su una distanza di circa 250 metri, rendendo difficoltoso l’accesso per i lavori di ripristino“, spiega sempre il Consorzio.
“Il piano di attuazione degli interventi straordinari per il ripristino della funzionalità del canale è stato definito e già questa settimana si avvierà la rimozione dell’acqua tuttora intrappolata nel tratto scoperto presso la Certosa. Solo a seguito di questo intervento – continua la nota – l’accesso di uomini e mezzi nel canale sarà reso possibile”.
I lavori lungo i tratti sotterranei “presentano difficoltà di accesso e condizioni di limitata operatività dei macchinari. Per tale motivo – spiega il Consorzio – non è possibile fornire una stima precisa del tempo necessario per il completo ripristino del servizio, che ad oggi si stima non inferiore a 30-45 giorni. Si tratta tuttavia di una ipotesi preliminare che dipenderà dall’evoluzione del cantiere e dalle condizioni in cui si troveranno i tratti danneggiati”.
Il Consorzio assicura che “continuerà a lavorare in stretta collaborazione con le istituzioni competenti, cercando di minimizzare i disagi e garantire quanto prima la ripresa dell’approvvigionamento idrico per la comunità e gli enti del territorio. Nonostante la complessità del periodo, Canali di Bologna proseguirà anche con le attività di sensibilizzazione e informazione riguardanti il sistema di canali cittadini gestito, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini sull’importanza e la gestione di queste infrastrutture per il territorio bolognese”.