Dopo la terribile alluvione che ha sommerso la regione di Valencia con acqua e fango, in mezzo ai quali continuano le ricerche dei dispersi e il ripristino dei danni, sulla Spagna si allunga lo spettro delle epidemie. Il Ministero della Salute spagnolo e il Dipartimento di Salute della Comunità Valenciana hanno rafforzato la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione dei focolai infettivi per ridurre al minimo i rischi dovuti all’acqua stagnante nelle zone colpite dalle inondazioni. Il Ministro della Salute, Monica Garcia, ha assicurato che, “nonostante alcune bufale che circolano sui social network”, al momento il Ministero non ha rilevato alcun focolaio dovuto alle alluvioni, ma “il pericolo c’è e stiamo lavorando per prevenirlo”.
Secondo Garcia, la priorità è ridurre al minimo i rischi, perché le acque stagnanti “possono essere pericolose“, per questo si stanno rafforzando i sistemi di allarme e risposta e si stanno aggiornando protocolli e istruzioni per “intensificare il lavoro di rilevamento, campionamento e identificazione” dei rischi epidemici.
Il Ministero ha inviato a Valencia la responsabile del Centro di Coordinamento degli Allarmi e delle Emergenze Sanitarie insieme a un team di professionisti che si coordinano sul campo per prevenire le epidemie. Diverse squadre stanno sviluppando i protocolli necessari per l’individuazione e la diagnosi precoce e il Centro di Coordinamento degli Allarmi e delle Emergenze Sanitarie e l’Istituto Sanitario Carlos III sono stati mobilitati in previsione dei problemi di Salute pubblica che potrebbero verificarsi.