Alluvione Spagna, un VIDEO scatena l’indignazione: la denuncia sugli aiuti e la risposta della Polizia 

L'alluvione in Spagna ha scatenato anche motivi di grande discussione: l'ultima vicenda con un botta, risposta e approfondimenti
MeteoWeb

Negli ultimi giorni, la DANA ha provocato ingenti danni in varie regioni della Spagna, colpendo duramente soprattutto la Comunità Valenciana. Mentre i cittadini si mobilitano per aiutare le vittime, alcune voci considerate false e infondate hanno scatenato motivi di grande discussione. Uno degli episodi più recenti e controversi riguarda un video pubblicato da Vito Quiles, un giornalista noto per le sue posizioni polemiche, che ha cercato di far credere al pubblico che gli abiti donati alle vittime dell’alluvione venissero gettati tra i rifiuti. Nel video, Quiles indossa un giubbotto catarifrangente e si introduce in un centro di gestione dei rifiuti situato ad Alfafar, un comune della provincia di Valencia.

Nel video registrato, afferma che gli abiti donati per le persone colpite dalle alluvioni siano stati ingiustamente scartati e destinati ai rifiuti, insinuando che le autorità non si stessero preoccupando del destino delle persone in difficoltà.

La reazione e la nuova versione

Questa dichiarazione ha generato una forte reazione emotiva, con molti utenti dei social media che hanno condiviso il video, esprimendo indignazione e accusando le istituzioni di insensibilità. La rapida diffusione del video ha contribuito a creare un clima di sfiducia e malcontento verso le autorità locali, sfruttando un momento di grande vulnerabilità.

A fare chiarezza sulla vicenda è intervenuta Sandra Sabatés del programma Cazabulos Especial DANA. Secondo la Polizia, gli abiti gettati non erano quelli donati per le vittime, bensì indumenti pesantemente danneggiati dall’umidità e dalla pioggia, i quali avevano perso qualsiasi utilità pratica e potevano rappresentare un rischio per la salute. Le autorità hanno sottolineato che, a causa delle condizioni climatiche estreme, questi capi risultavano compromessi e non igienicamente idonei per essere consegnati a chi ne aveva bisogno. Gli agenti hanno spiegato che tali abiti costituiscono un “focolaio di insalubrità” e devono essere eliminati per evitare possibili contaminazioni e problemi sanitari.

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