L’area di Valencia è ancora in ginocchio per le devastanti alluvioni che l’hanno travolta il 29 ottobre scorso, spezzando oltre 200 vite e causando danni catastrofici in molte località. La quantità di pioggia caduta su quest’area della Spagna è davvero sbalorditiva, tanto da lasciare senza parole anche gli esperti del settore. Ai tempi dei social network, però, ci si rende conto che sono tante le persone che cercano di sminuire la portata dell’evento, riprendendo la solita frase: “è sempre successo”. In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera, fornisce alcuni dati che evidenziano la portata dell’alluvione che ha colpito Valencia.
“In questi giorni si è parlato molto dell’alluvione che interessò la Comunità Valenciana il 14 ottobre 1957 per sminuire la portata del tragico evento che ha colpito quest’area una settimana fa. È stato sufficiente un articolo del giornale dell’epoca per provare a spegnere i riflettori su un evento che ha invece stabilito dei nuovi record assoluti per quanto riguarda i ratei di precipitazione e di cumulata giornaliera”, ha scritto Corigliano. Per capire dove si colloca l’alluvione del 1957 e tutte le altre alluvioni che hanno colpito questa zona della Spagna nel corso degli anni, l’esperto fornisce i dati sulle “precipitazioni giornaliere con soglia superiore ai 20 millimetri che sarebbero state registrate da una decina di stazioni meteorologiche posizionate nell’area di nostro interesse a partire dal 1937”.
“Le linee in viola indicano gli eventi più intensi, cioè i casi in cui la precipitazione giornaliera si è portata a cavallo della soglia dei 200 millimetri: la sequenza delle linee, abbastanza regolare nel tempo, è proprio la dimostrazione che le alluvioni si sono sempre verificate e che quella del 1957 è risultata, fino ad oggi, la più estrema con quasi 300 millimetri caduti nell’arco delle ventiquattro ore. Al di là della possibile incongruenza tra questo dato con quello registrato negli annali conservati presso l’AEMET, non ci sono però dubbi sul fatto che nell’evento del 29 ottobre scorso si siano toccate soglie pluviometriche che sicuramente sono state superiori a quelle del 1957, dal momento che diverse stazioni hanno superato i 600 millimetri e che la maggior parte di questa cumulata – si parla di 400-500 millimetri – si è riversata in sole 5-8 ore”, evidenzia Corigliano.
Rielaborazione dati e grafico della serie 1937-2024 a cura di Guido Cioni, ricercatore presso il Max Planck Institute di Meteorologia di Amburgo.
Quasi 800mm in 24 ore a Turìs
Dopo i dati preliminari sui picchi pluviometrici diffusi nei giorni scorsi, “l’AEMET ha proprio oggi diffuso i dati definitivi relativi alla stazione meteorologica di Turìs. Si confermano così i 42.0 mm caduti in dieci minuti, si aggiungono i 102.8 millimetri caduti in mezz’ora e si correggono gli ultimi due dati: in un’ora sono caduti 184.6 millimetri invece di 179.4 e nell’arco dell’intera giornata la cumulata è stata di 771.8 millimetri e non di 641. Siamo davvero oltre ogni immaginazione”, conclude Andrea Corigliano.
DATO OFICIAL | Precipitación acumulada en la estación meteorológica de Turís Mas de Calabarra.
29 de octubre de 2024:
Total diario: 771.8 l/m²
Precipitación máxima en 1 h: 184.6 l/m²
Precipitación máxima en 30’: 102.8 l/m²
Precipitación máxima en 10’: 42.0 l/m²
Duración: 14h 00′ pic.twitter.com/0K263OUyVj— AEMET_C. Valenciana (@AEMET_CValencia) November 6, 2024